Una mela al giorno…

Verità e bugie servite a tavola. La parola agli esperti.

Uova, aglio, latte, caffè, pesce, birra e mele. Sveliamo alcune radicatissime leggende metropolitane. La parola alla dietista di Humanitas Manuela Pastore

Le uova fanno male al fegato
Falso. Se il fegato è sofferente (epatite, cirrosi etc), l’unico vero divieto è sul consumo di alcol. Le uova invece vanno evitate in caso di calcoli alla cistifellea perché stimolando la contrazione della cistifellea possono provocare una colica. Una volta però rimossi i calcoli, le uova possono tornare a fare parte delle abitudini alimentari.

L’aglio fa bene
Vero. Le sostanze-farmaco dovrebbero essere i cosiddetti solfuri allilici contenuti pure, nella stessa famiglia, in cipolla e scalogno. Che l’aglio protegga dalle malattie cardiovascolari è ancora da dimostrare mentre numerosi studi indicano che addirittura potrebbe essere un antitumorale. Di recente, in un centro universitario della Pennsylvania hanno visto che la proliferazione delle cellule di cancro al colon trattate con estratti di aglio era inferiore del 60 per cento rispetto a quelle non curate.

Un bicchiere di latte la sera concilia il sonno…
Vero. Il latte contiene il triptofano, una sostanza che rilassa e favorisce una buona dormita. Non per nulla è il precursore della serotonina, l’ormone del piacere, dell’appagamento Se poi il latte è zuccherato il sonno è sicuro perché lo zucchero facilita l’assorbimento del triptofano. Che, per inciso, si trova pure in tutti i carboidrati (pane, pasta, riso etc).

…mentre il caffè non fa dormire.
Vero e falso. Nella tazzina tanto amata dagli italiani c’è l’eccitante caffeina che come tale agisce. Ma non su tutti. C’è chi stenta ad addormentarsi se prende un caffé nel tardo pomeriggio ma c’è anche chi può prenderne a sera inoltrata e dormire appena a letto. Il caffè, peraltro, contiene pure melatonina, una sostanza che favorisce il rilascio di serotonina, neurormone rasserenante. Insomma, la reazione è soggettiva.

D’inverno è bene consumare alimenti ipercalorici.
Falso. Non si ha bisogno di maggiori introiti calorici a meno che non si facciano lavori o sport a temperature rigide e con un grosso dispendio energetico.

L’olio d’oliva è il più grasso di tutti
Falso. Forse condizionati da uno spot televisivo crediamo anche noi che un olio di semi sia meno calorico dell’olio d’oliva? Non è vero, tutti gli oli forniscono 900 kcal ogni 100 g.

Ci vuole il pesce per una buona memoria
Falso. La virtù deriverebbe dal fosforo che il pesce contiene ma nessuno ha mai provato scientificamente che sia vero. Il fosforo fa bene ma per altri motivi. Come quello di fortificare ossa e denti. E il pesce fa bene comunque. Soprattutto per gli acidi grassi polinsaturi che fluidificano il sangue. Un consiglio: preferite quello azzurro (acciughe, sgombri etc), ne è più ricco e costa meno.

La birra fa bene a chi allatta
Falso. La birra non è galattologa, non stimola cioé la produzione di latte da parte della ghiandola mammaria. E, tra l’altro, per il contenuto alcolico, sebbene modesto, è una bevanda da limitare durante l’allattamento.

Meglio evitare i grassi anche se si è magre.
Falso. Dei grassi l’organismo ha un bisogno vitale per rispondere alle esigenze delle membrane cellulari soprattutto nervose e tutte le componenti muscolari e ghiandolari. I grassi inoltre sono indispensabili per il trasporto delle vitamine liposolubili (A, D, E e K), importantissime per le loro funzioni di protezione della cute e della vista, antiossidanti, di fortificazione delle ossa e per mantenere efficienti i meccanismi di coagulazione del sangue.
In una dieta equilibrata è indispensabile che il 30 per cento dei principi nutritivi assunti sia di grassi (il 20 di proteine e il 50 di carboidrati). Meglio se sono quelli dell’olio d’oliva crudo e del pesce ma se in minima parte provenissero dal burro crudo si sfrutterebbe una delle pochissime fonti alimentari contenenti vitamina D.

Un “bicchierino” e si sente meno il freddo
Falso. La sensazione che una bevanda alcolica ci riscaldi è dovuta all’effetto vasodilatatore dell’alcol che però agisce solo localmente e momentaneamente (più o meno è lo stesso effetto che producono le pietanze piccanti). Quindi, non solo è una sensazione fittizia ma il corpo perde calore proprio a causa della vasodilatazione.

E la famosa mela davvero toglie il medico di torno?
Vero/falso. Polpa, buccia e torsolo sono ricchi di sostanze salutari come polifenoli e antocianine che non nutrono ma proteggono l’organismo, ma purtroppo non si mangiano mai!!. Ecco le ultimissime. Alla Cornell’s Food Science and Toxicology Department di Ithaca (New York) hanno scoperto che le proprietà antiossidanti di una mela (cruda) sono pari a 1.500 mg di vitamina C. Oltre a prevenire la formazione dei radicali liberi (il che significa anche mantenere un aspetto giovane), la mela, o meglio la fibra che contiene (circa 12.7 g ogni 100 g di parte commestibile), tiene egregiamente a bada colesterolo e glicemia.

A cura di Piachiara Novelli

Redazione Humanitas Salute: