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Alimentazione

L’alcol stimola il consumo di cibi grassi e calorici

01/04/2015

Alcol chiama calorie. Un moderato consumo di sostanze alcoliche spinge a consumare cibi molto energetici. Non solo, perché a essere privilegiati sono soprattutto alimenti piuttosto saporiti e ad alto contenuto di grassi. A sostenerlo è uno studio olandese pubblicato recentemente sulla rivista Appetite. Dai test condotti su 24 adulti in buona salute, è emersa questa tendenza: dopo aver bevuto un cocktail con succo d’arancia e vodka, equivalente a 20 grammi di alcol, i partecipanti assumevano l’11% di calorie in più rispetto a quanti avessero bevuto solo succo d’arancia.

Al drink seguiva un abbondante buffet con pane e diversi condimenti. In chi aveva bevuto succo d’arancia “corretto”, il consumo di companatico salato, saporito e ricco di grassi, come salame e patè, saliva del 24%. L’accoppiata alcol/calorie è stata confermata anche dalle risposte a un questionario sottoposto ai partecipanti: bere moderatamente alcolici faceva salire il desiderio di cibi grassi, ma non di cibi più dolci.

L’alcol stimola il consumo di cibo. È questa, dunque, la conclusione della ricerca olandese. «Si tratta comunque di uno studio effettuato su un campione piccolo di pazienti, che andrebbe quindi approfondito e validato da ulteriori studi», avverte la dottoressa Manuela Pastore, dietista dell’ospedale Humanitas. Ma che cosa succede all’organismo? «Tutte le bevande alcoliche – risponde – hanno un contenuto calorico elevato, soprattutto se si tratta di superalcolici. Con l’assunzione di un’elevata dose di calorie, il nostro corpo perde efficienza nel controllare e limitare l’introduzione successiva di alimenti e si tende quindi a esagerare e assumere più calorie del dovuto. Mantenere un’abitudine di questo tipo può favorire l’aumento ponderale e quindi predisporrebbe maggiormente a sovrappeso e obesità e alla comparsa di patologie metaboliche».

 

I cocktail sono spesso molto calorici

Alcol e cibi salati è l’accoppiata che regna tra i tavoli dei bar all’ora dell’aperitivo. «Spesso sono proposti bevande e stuzzichini ipercalorici. Un cocktail accompagnato da salatini, tartine, patatine e noccioline spesso porta a consumare più calorie del necessario. Per questo l’aperitivo non dovrebbe essere un’abitudine quotidiana, ma uno sfizio da godersi occasionalmente. E per non esagerare, un consiglio è quello di scegliere alimenti meno calorici, non eccessivamente ricchi di grassi e zuccheri che, ricordiamo, sono contenuti anche nei cocktail alcolici più in voga per l’aperitivo. Meglio un cocktail analcolico a base di frutta o un calice di vino insieme a verdure crude in pinzimonio, frutta secca o tartine preparate con ingredienti semplici», è il pensiero della specialista.

Con altre bevande alcoliche è lo stesso? «Sia il vino sia la birra hanno un contenuto calorico che, purché inferiore rispetto a un cocktail, è dovuto soprattutto al contenuto di alcol e andrebbero consumati moderatamente in un singolo pasto. C’è da dire che è importante anche considerare il contesto in cui vengono consumate. Si è comunque più tentati e predisposti a eccedere con l’assunzione di alimenti calorici se ci si trova davanti al ricco buffet dell’aperitivo, rispetto ad accompagnare una cena da un calice di buon vino. Tuttavia gli effetti che possono avere altre tipologie di alcolici sul consumo degli alimenti più calorici andrebbe ancora valutato e ulteriormente approfondito», conclude la dottoressa Pastore.

 

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