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Prevenzione

Che cosa fare in caso di abuso di alcol

12/11/2013

 

Quella dell’etilismo acuto è un’evenienza purtroppo frequente, specie durante il weekend e tra i più giovani. Spesso l’abuso di alcol si risolve in mal di testa, nausea e inappetenza il giorno successivo, tuttavia l’etilismo acuto può degenerare e richiedere un intervento specifico da parte di personale sanitario qualificato. Ne parliamo con il dottor Stefano Ottolini, aiuto in Medicina d’Urgenza e medico di Pronto Soccorso in Humanitas.

In caso di abuso di alcol sono essenziali alcune informazioni:

  • quale tipo di bevanda alcolica è stata assunta e in quale quantità
  • se l’assunzione di bevande è avvenuta a stomaco vuoto o pieno
  • se il paziente soffre di patologie specifiche, soprattutto se malattie epatiche o metaboliche
  • se sono stati assunti anche farmaci o droghe.

I sintomi di un soggetto ubriaco sono tipici e piuttosto noti: odore alcolico del respiro, associato a manifestazioni a carico del sistema nervoso centrale. Iniziale stato di esaltazione, con rossore al viso, occhi lucidi, polso e respiro aumentati di frequenza, perdita dei freni inibitori, logorrea, agitazione psicomotoria, nausea e vomito. Alla fase di esaltazione segue uno stadio di depressione, difficoltà a mantenere l’equilibrio, balbettio, ipotermia, paralisi respiratoria e nei casi più gravi di coma.

 

Come intervenire in caso di abuso d’alcol

Se le funzioni vitali della persona ubriaca sono ben conservate, la cosa migliore consiste nel tenere il paziente sotto osservazione, evitando di fargli mangiare alimenti zuccherati perché aumentano la gradazione alcolica ed eventualmente facendogli mangiare qualcosa di leggero e tenendolo al caldo.

In caso di vomito è utile mettere il paziente in posizione laterale evitando l’accidentale inalazione del vomito e il rischio di soffocamento. Nei casi un po’ più gravi è consigliabile recarsi in un pronto soccorso. Sicuramente la cosa più importante cui fare attenzione è impedire che l’ubriaco possa fare del male a se stesso e agli altri.

 

A cura di Valeria Leone

 

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