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Il trattamento delle malattie autoimmuni, dal cortisone ai farmaci biologici

27/07/2015

Quali sono le novità nel trattamento delle malattie autoimmuni? I farmaci biologici rappresentano la nuova frontiera nella terapia di queste patologie e si stanno affiancando ai trattamenti a base di cortisone. I farmaci biologici contengono anticorpi diretti a bloccare una o più cellule che attivano i processi infiammatori.

A illustrare le novità dei trattamenti delle malattie autoimmuni è il professor Carlo Selmi, responsabile di Reumatologia e immunologia clinica di Humanitas e docente all’Università di Milano. «Non avendo a disposizione delle cure per queste patologie, abbiamo a disposizione delle terapie che ne arrestano l’attività prevenendo il danno. Si agisce quindi sui sintomi delle malattie autoimmuni. Il farmaco “principe” è il cortisone, un buon farmaco ad azione rapida e che riduce i l’infiammazione, ma con il tempo si è cominciato a impiegarlo per tempo più breve. Si sono messi a punto dei farmaci con un meccanismo d’azione più lento ma in grado di modificare l’andamento della malattia sia di tipo “classico”, come il metotrexato o la leflunomide, sia di tipo biologico, più moderni».

Con i farmaci biologici buoni successi nel trattamento di molte malattie autoimmuni

Grazie alla ricerca si sono individuate le molecole che attivano il sistema immunitario: così si sono identificati dei target, ovvero dei bersagli per molte terapie. Agendo su questi bersagli si può “spegnere” l’infiammazione cronica delle malattie autoimmuni. «Questi bersagli sono principalmente le molecole che caratterizzano, come una targa automobilistica, solo alcune popolazioni di cellule immunitarie e le citochine», aggiunge il professore, «prodotte dal sistema immunitario e che possono avere un effetto antiinfiammatorio o pro infiammatorio, diventando così il target privilegiato delle terapie con farmaci biologici».

Tra le citochine un ruolo importante è svolto dalle interleuchine, molecole prodotte dal sistema immunitario: «Tra queste l’interleuchina 10, antiinfiammatoria, che ha appunto funzione inibitoria, mentre l’interleuchina 6 o il TNF alfa sono pro infiammatorie con la seconda che è il target della maggior parte delle terapie con farmaci biologici in uso oggi».

«Impiegare farmaci biologici che blocchino il TNF alfa è fondamentale per la gestione di alcune patologie. Questa citochina stimola la produzione di interleuchina 6. Interleuchina 6 e Tnf-alfa sono prodotti in grosse quantità ad esempio nei pazienti con artrite psoriasica, psoriasi e artrite reumatoide. Farmaci biologici con effetto anti TNF alfa hanno avuto un buon successo nel trattamento di molte patologie caratterizzate dall’infiammazione cronica», conclude il professore.

 

Dizionario della ricerca

Farmaci biologici: farmaci prodotti a partire da organismi viventi. Sperimentati all’inizio dagli anni ’80, “riproducono” alcune sostanze dell’organismo come anticorpi o recettori; sono impiegati nella terapia di alcune malattie autoimmuni come le malattie reumatiche, l’asma allergica e il diabete

Citochine: proteine prodotte dalle cellule del sistema immunitario come i linfociti, regolano l’attivazione cellulare

 

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