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Autoimmunità, quando il sistema immunitario si sbaglia

07/07/2015

Cosa succede quando il sistema immunitario non riconosce i tessuti di cui è composto l’organismo e lo “aggredisce”? È l’autoimmunità, una condizione in cui il sistema immunitario va in tilt e può causare le cosiddette malattie autoimmuni.

A cosa serve il sistema immunitario? «La funzione principale del sistema immunitario è quella di reagire contro le molecole estranee all’organismo, gli antigeni, generalmente associate ad agenti infettivi, producendo anticorpi o attaccandoli attraverso le cellule più aggressive. Quando il sistema immunitario si sviluppa, impara a riconoscere ciò che è dell’organismo, i cosiddetti antigeni “self”, e a tollerarlo. Normalmente, quindi, le cellule del sistema immunitario riconoscono ciò che è innocuo, ovvero ciò che è “self”, costituente dell’organismo, distinguendolo da ciò che è “non self”, ovvero estraneo», spiega il professor Carlo Selmi, responsabile di Reumatologia e immunologia clinica di Humanitas e docente all’Università di Milano.

Verso i costituenti “self” il sistema immunitario è tollerante

«La tolleranza immunitaria agisce tanto a livello centrale (ovvero negli organi dove nascono le cellule del sistema immunitario) quanto a livello periferico. Nella periferia dei tessuti – aggiunge – agiscono le cellule T regolatorie, dette anche linfociti T regolatori, che suggeriscono al sistema immunitario il riconoscimento degli elementi “self”. Quando il meccanismo della tolleranza immunitaria fallisce a livello centrale o periferico, ecco sorgere l’autoimmunità».

Il sistema immunitario, dunque, reagisce contro l’organismo stesso. Questa reazione può essere dovuta anche all’alterazione di cellule che il sistema immunitario non riconosce più come parti dell’organismo. Inoltre può sorgere anche quando l’organismo entra in contatto con agenti infettivi contro i quali si produce una reazione che però si riverbera anche contro qualcosa di “self” che somiglia molto all’agente infettivo in quello che viene definito “mimetismo molecolare”.

Una parte di autoimmunità è comunque fisiologica

«Avere autoanticorpi, ovvero anticorpi che si dirigono contro tessuti del nostro organismo, non è sinonimo di malattia autoimmune. Non tutti i soggetti con autoanticorpi sviluppano malattie autoimmuni: il 18/20% della popolazione possiede ad esempio anticorpi antinucleo, una categoria di autoanticorpi, ma non tutti svilupperanno una malattia autoimmune. Tuttavia, chi avrà sviluppato una malattia autoimmune come il lupus, allora sicuramente avrà questi anticorpi», conclude il professore.

 

Il dizionario della ricerca

Linfociti: cellule presenti nel sangue e nel sistema linfatico che giocano un ruolo importante nei meccanismi di difesa immunitaria. Producono gli anticorpi

Self/non self: costituenti propri dell’organismo ed elementi estranei verso i quali il sistema immunitario reagisce

Antigene: molecola estranea che stimola il sistema immunitario a dar vita agli anticorpi una volta introdotta nell’organismo

Immunità innata: è l’immunità naturale composta da una serie di meccanismi di difesa di cui si è dotati sin dalla nascita, dalla pelle alla saliva, alle cellule dei tessuti (macrofagi)

Immunità acquisita: meccanismi di difesa innescati da determinati stimoli. Sono coinvolti i linfociti e gli anticorpi

 

Nelle prossime puntate:

 

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