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Staminali e prospettive terapeutiche: cosa ci riserva il futuro? 

15/06/2015

Negli ultimi anni si parla sempre di più di cellule staminali e del loro uso a livello terapeutico. Ma quali sono gli aspetti più promettenti delle terapie a base di cellule staminali? A parlarne è il prof. Gianluigi Condorelli, Responsabile dell’Area di Ricerca Cardiovascolare dell’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (Milano): “Gli aspetti più promettenti delle terapie con le cellule staminali riguardano le terapie sostitutive di tessuti composti da cellule cosiddette ‘perenni’, che quindi non sono in grado di rigenerarsi – se non affatto quanto meno in minima misura – a seguito di processi patologici degenerativi. Se si considera il grande numero di persone colpite patologie degenerative per le quali oggi non c’è ancora alcuna cura, si possono comprendere le aspettative, talora ingiustificate, che la terapia con le cellule staminali ha generato nella pubblica opinione”.

Le malattie del sistema nervoso

E’ enorme il peso che grava sulle famiglie e sulla società a causa di malattie del sistema nervoso centrale quali l’Alzheimer o il Parkinson o delle tante malattie rare che lo interessano, oppure a causa dei danni permanenti indotti da incidenti sul sistema nervoso che portano alla paralisi: “Si possono quindi ben comprendere gli sforzi che negli ultimi anni i ricercatori e le fondazioni, pubbliche e private, hanno profuso per sostenere la ricerca in questo settore – continua Condorelli -. Sono in corso vari tentativi per sostituire le cellule del sistema nervoso centrale degenerate con nuove cellule generate in vitro a partire da diversi tipi di cellule staminali. Prendiamo l’esempio del morbo di Parkinson, in cui le cellule maggiormente colpite dal processo degenerativo sono quelle della sostanza nigra: si è provato a impiantare cellule della sostanza nigra rigenerate in laboratorio e reimpiantate in modelli sperimentali. In modo simile, sono stati fatti tentativi di rigenerare nervi periferici e riattivare la motilità di arti interrotta a seguito di incidenti traumatici”.

Le patologie cardiovascolari

Nelle patologie cardiovascolari “lo scompenso cardiaco, sia primario, ovvero generato da cause intrinseche alle cellule muscolari cardiache, sia secondario, ovvero generato a seguito di cause estrinseche alle stesse, quali l’infarto per malattia coronarica, ha come caratteristica fondamentale la perdita di cellule cardiache contrattili, chiamate ‘cardiomiociti’. Nell’ultimo decennio sono stati fatti tentativi con diversi tipi di cellule staminali per riparare il cuore infartuato o migliorare la funzione cardiaca. Molti non hanno funzionato; la causa di questi fallimenti probabilmente non è singola ma sicuramente l’utilizzo di cellule progenitrici con scarsa o nulla capacità di differenziare in cellule cardiache mature ha giocato un ruolo importante”.

Le staminali embrionali e le multipotenti indotte sono le più promettenti

“Altra patologia su cui molti ricercatori lavorano alacremente è il diabete di tipo uno, causato dalla distruzione delle cellule beta del pancreas, che genera una dipendenza a vita all’insulina. In tutte queste patologie – diabete mellito, malattie del sistema nervoso, scompenso cardiaco – le cellule staminali embrionali e, più recentemente, quelle multipotenti indotte sono oggi quelle che si stanno studiando di più in quanto hanno il potenziale differenziativo maggiore. E’ prevedibile che per il futuro in qualcuno di questi settori si arriverà al tanto atteso successo”.

La medicina rigenerativa: i successi in campo dermatologico e oculare

“Dove invece ‘il futuro è adesso’, sono le patologie della cute; sebbene il derma sia un tessuto che si rigenera, vi sono patologie ereditarie in cui il gene malato determina difetti gravi della cute. In questa situazione si sostituisce il gene malato con un gene sano all’interno di cellule staminali della cute, che poi vengono espanse e indotte a generare derma in vitro, che infine s’impianta nel paziente. In modo analogo, le grandi ustioni necessitano di derma fatto in laboratorio in vitro, in tempi rapidi. Altro settore in cui è prevedibile un importante ruolo della medicina rigenerativa è quello delle patologie dell’occhio, in particolare quelle della cornea in cui è necessario sostituire il tessuto malato con quello sano. Più difficile è invece la terapia delle patologie della retina, che è composta da speciali neuroni, che non si rigenerano dal periodo post-natale in poi”.

Il dizionario della ricerca

cellula staminale: staminale una cellula che si divide dando origine a due cellule diverse tra loro, una cellula figlia uguale alla cellula madre (e che come quest’ultima conserva le caratteristiche di staminalità, ovvero la capacità di dividersi all’infinito) e un’altra cellula figlia diversa – definita ‘progenitore’ – che, anche se è in grado di dividersi numerose volte, non può più farlo indefinitamente e prima o poi tutta la sua progenie si differenzierà in un solo tipo di cellula (cellula staminale unipotente) o in alcuni tipi di cellule differenziate (cellula staminale multipotente)

cellula progenitrice: cellula in cui si divide una cellula staminale che, anche se è in grado di dividersi numerose volte, non può più farlo indefinitamente – meccanismo noto come ‘perdita della staminalità’- e prima o poi tutta la sua progenie si differenzierà in un solo tipo di cellula (cellula staminale unipotente) o in alcuni tipi di cellule differenziate (cellula staminale multipotente)

staminali adulte: cellule già specializzate in un unico tipo cellulare. Sono presenti in molti e forse in tutti gli organi dei mammiferi, anche se il loro numero sembrerebbe tendere a ridursi con il progredire dell’età

staminale unipotente: cellula staminale in grado di differenziarsi in un solo tipo di cellula specializzata (cellula della pelle, cellula del cervello, ecc)

staminale multipotente: cellula staminale in grado di differenziarsi in alcuni tipi di cellule 

cellule staminali totipotenti: sono le cellule staminali in grado di differenziarsi in tutti i tipi di tessuti dell’organismo umano

cellule staminali multipotenti indotte (CSMI): sono cellule staminali adulte – e quindi specializzate in un unico tipo di tessuto – riprogrammate in modo da tornare allo stadio di staminali multipotenti – e quindi in grado di differenziarsi in diversi tipi di tessuti mediante l’inclusione di quattro geni embrionali

Nelle precedenti puntate:

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