4. In terza età aumenta il rischio di deficit di B12
«Il corpo umano deposita la vitamina B12 in quantità che valgono per diversi anni – spiega l’esperto – quindi il deficit nutrizionale di questa vitamina è estremamente raro e gli anziani sono i soggetti più a rischio. La carenza di vitamina B12 può essere correlata a una dieta vegetariana in quanto la B12 si trova prevalentemente nei cibi di origine animale; alla celiachia, in quanto questa sostanza viene assorbita a livello dell’ileo (intestino), che nei celiaci può essere danneggiata in seguito all’assunzione di glutine; a un deficit di assorbimento causato dalla non corretta secrezione del fattore intrinseco a livello gastrico».
In caso di carenza di vitamina B12 le conseguenze possono essere diverse: «Una è l’anemia perniciosa o megaloblastica. Una sua carenza si manifesta con l’anemia, ovvero con la riduzione del numero di globuli rossi maturi in circolo. A livello del midollo osseo si assiste a un accumulo di progressivo di progenitori (cellule del sangue di grandi dimensioni) che non completano il proprio percorso di maturazione a globuli rossi. I sintomi con cui si manifesta l’anemia sono debolezza, ipotensione, cioè pressione sanguigna bassa, e pallore. Tra gli altri sintomi che si manifestano per la carenza di vitamina B12 ci sono manifestazioni a carico del sistema nervoso centrale come debolezza a livello di braccia e gambe, difficoltà a parlare e a camminare e spasmi».

