Nutrizione

Carenza di vitamine: quali sono i sintomi?

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Le vitamine sono nutrienti essenziali per il corretto funzionamento dell’organismo. Svolgono un ruolo fondamentale in numerosi processi biochimici e fisiologici, tra cui il metabolismo energetico, la sintesi di ormoni e proteine, e la protezione delle cellule dai danni ossidativi. Poiché il corpo umano non è in grado di produrre la maggior parte delle vitamine, è fondamentale assumerle attraverso l’alimentazione. 

Un consumo squilibrato o carente di determinati alimenti può portare a deficit vitaminici, che variano a seconda della vitamina coinvolta. Quando una persona presenta una carenza parziale di vitamine, si parla di ipovitaminosi, una condizione che può compromettere la salute generale.

Quali sono i sintomi? Ne parliamo con la dottoressa Maria Bravo, biologa nutrizionista di Humanitas San Pio X.

Quali sono i sintomi di una carenza di vitamine?

Vitamine del gruppo B: cosa sono e quali sono i sintomi di un’eventuale carenza

Le vitamine del gruppo B sono coinvolte in una vasta gamma di funzioni metaboliche, inclusa la produzione di energia e la sintesi di DNA e RNA. La carenza di vitamine del gruppo B è comune nei soggetti con diete povere di cibi ricchi di queste vitamine, come carne, pesce, latticini e cereali integrali.

  • Vitamina B12. La carenza di vitamina B12 è una delle più frequenti, soprattutto tra chi segue diete vegane o prevalentemente vegetariane, poiché questa vitamina è presente quasi esclusivamente negli alimenti di origine animale. La carenza di B12 può portare a tachicardia, confusione mentale, astenia (stanchezza cronica) e problemi neurologici come formicolii agli arti. La vitamina B12 è essenziale per la salute neurologica e la produzione di globuli rossi. Questa vitamina è presente principalmente negli alimenti di origine animale, in particolare si trova in carni, pesce, frutti di mare, uova e latticini. In questi casi, per evitare carenze, è fondamentale fare affidamento su alimenti fortificati, come i cereali per la colazione arricchiti di B12, o su integratori specifici. Inoltre, esiste la possibilità che il nostro microbiota intestinale, l’insieme di batteri e microorganismi che popolano il nostro intestino, possa contribuire alla produzione di vitamina B12. Alcuni di questi batteri sono in grado di sintetizzarla, ma la quantità prodotta è insufficiente per soddisfare i bisogni quotidiani del nostro organismo. La vitamina B12 viene infatti prodotta principalmente nel colon, che è una parte dell’intestino dove la sua assimilazione è limitata. Non possiamo quindi fare affidamento sulla sintesi intestinale per soddisfare completamente il nostro fabbisogno di questa vitamina. 
  • Vitamina B8 (Biotina). La biotina è fondamentale per la salute della pelle, delle unghie e dei capelli, e la sua carenza può manifestarsi con unghie fragili, capelli che si spezzano facilmente e dermatiti. Gli alimenti ricchi di biotina includono lievito di birra, arachidi, verdure a foglia verde, funghi, latte, formaggi, tuorlo d’uovo e fegato.

Vitamina C: quali sono i sintomi di un’eventuale carenza

La vitamina C, o acido ascorbico, è fondamentale per la sintesi del collagene, la protezione contro lo stress ossidativo e la funzione immunitaria. Anche se le carenze di vitamina C sono rare nei Paesi occidentali, una dieta povera di frutta e verdura può portare a una carenza. Cibi ricchi di vitamina C sono agrumi, kiwi, fragole, spinaci, broccoli e peperoni. La vitamina C è anche importante perché aumenta la biodisponibilità del ferro presente negli alimenti vegetali, contribuendo a prevenire anemia sideropenica.

I principali sintomi di carenza di vitamina C includono stanchezza, dolori muscolari e articolari, fragilità dei capelli e anemia. In casi gravi, la carenza di vitamina C può portare allo scorbuto.

Vitamina D: quali sono i sintomi di un’eventuale carenza

La vitamina D è fondamentale per la salute ossea, in quanto facilita l’assorbimento del calcio e del fosforo nell’intestino, contribuendo alla mineralizzazione delle ossa. Pur essendo presente in alcuni alimenti (come salmone, sardine, crostacei, tuorlo d’uovo, olio di fegato di merluzzo), la principale fonte di vitamina D per l’organismo è la sintesi cutanea indotta dall’esposizione ai raggi ultravioletti del sole.

Una carenza di vitamina D può portare a fragilità ossea, con il rischio di osteopenia e osteoporosi. Altri effetti della carenza di vitamina D includono disturbi della coagulazione, alterazioni della pressione arteriosa, e irregolarità nel ciclo mestruale. Inoltre, livelli insufficienti di vitamina D possono contribuire allo sviluppo di malattie autoimmuni e disturbi psicologici come la depressione.