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Sonno, gli adolescenti “nottambuli” rischiano di ingrassare

20/10/2015

Chi da adolescente va a letto tardi ha più probabilità di ingrassare. Se il sonno arriva in tardissima serata c’è il rischio di prendere qualche chilo di troppo di là con gli anni. È quanto sostengono dei ricercatori dell’Università di Berkeley (Stati Uniti) in una ricerca pubblicata sulla rivista Sleep.

Lo studio ha seguito oltre 3300 fra ragazzi e giovani adulti i cui dati erano raccolti in uno studio nazionale sulla salute degli adolescenti a partire dal 1994. Le rilevazioni sono terminate nel 2009: gli esperti hanno considerato tre periodi: pubertà, gli anni del college e la prima età adulta, fino a 25 anni. I ragazzi riferivano l’ora in cui andavano a letto mentre gli scienziati calcolavano il loro Indice di massa corporea rapportando peso e altezza.

(Per approfondire leggi qui: Sonno, ecco i cibi per dormire meglio)

Dai confronti è emerso chiaramente che chi godeva di meno ore di sonno aveva più chance di aumentare di peso rispetto a chi andava a letto prima. In cinque anni i ragazzi più “nottambuli” sono aumentati di peso: per ogni ora di sonno perso il loro Indice di massa corporea è salito di 2,1 unità. Ad esempio un giovane di 170 cm di altezza e 68 kg di peso, con Indice di 23,53, aumenta di circa 8 chili.

Relazione tra sonno e aumento di peso influenzata anche da cibo fast food

Dallo studio sono arrivati altri dati interessanti: la frequenza dell’esercizio fisico e il numero di ore passate a letto non contrastavano l’aumento di Indice di massa corporea, mentre la relazione tra sonno e aumento di peso era influenzata in parte dal consumo di cibo fast food. Ancora, molti ragazzi riferivano di dormire meno di nove ore a notte e di aver difficoltà a restare svegli a scuola.

(Per approfondire leggi qui: Sonno e alimentazione, meno si dorme più si mangia)

E proprio l’alimentazione potrebbe essere uno degli ambiti che mediano la relazione tra sonno e chili di troppo, come spiega il dottor Vincenzo Tullo, specialista neurologo e responsabile dell’ambulatorio sulle cefalee di Humanitas LAB: «L’accumulo di grasso è il risultato di alcuni processi fisiologici che vedono coinvolti vari ormoni tra cui l’insulina e il cortisolo».

Gli stili di vita e il sonno influiscono sul metabolismo

«L’insulina è prodotta dal pancreas ed è associata al metabolismo degli zuccheri. Prolungando la veglia tendiamo a ingerire più carboidrati che sono zuccheri, e questo porta a un aumento di produzione d’insulina, soprattutto se ne introduciamo a distanza ravvicinata. Gli zuccheri in eccesso sono trasformati in grassi proprio per azione dell’insulina. In particolare aumentano trigliceridi e glicogeno».

«L’altro ormone – prosegue – è il cortisolo prodotto invece dalle ghiandole surrenali. Quando siamo in attività, o sotto stress, se ne produce in maggiori quantità. Questo ormone libera una dose di energia che non viene utilizzata e che l’organismo deposita sotto forma di grassi».

(Per approfondire leggi qui: Stress, il cibo per consolarsi consola davvero)

«Pertanto possiamo concludere sottolineando come le variazioni nello stile di vita, come l’abitudine ad andare a letto tardi, influiscono sull’equilibrio ormonale che infine fa cambiare il nostro metabolismo», sottolinea il dottor Tullo.

 

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