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Benessere

Sopravvivere al cancro, il decalogo di Humanitas Cancer Center

21/04/2015

Ricominciare a vivere dopo la malattia. Sono oltre 2 milioni gli italiani sopravvissuti al cancro o con la malattia sotto controllo. A questi è rivolto il decalogo per il supporto psicologico ideato dai medici di Humanitas Cancer Center, una delle strutture specializzate per il trattamento di questo esercito di survivor o sopravvissuti. Ecco i dieci consigli dell’ospedale Humanitas:

1. Non avere paura di affrontare il futuro con speranza e consapevolezza. Celebra la tua vittoria contro il cancro, da ricordare come un anniversario o un compleanno; può aiutarti a vivere il futuro in modo più sereno.
2. Porsi degli obiettivi specifici, misurabili e credibili.
3. Mantenere uno stile di vita sano.
4. Richiedere dall’équipe curante un piano di controlli dettagliato. Ricordati degli screening e degli esami periodici.
5. Farsi seguire sempre da esperti.
6. Controllare gli effetti collaterali.
7. L’amore verso il partner e la famiglia sono uno stimolo per tornare alla vita. Se l’intimità durante la malattia ne ha risentito, non abbiate timore di parlarne con uno specialista.
8. Attenzione alla vita sociale. Le relazioni con amici e parenti possono esser messe a dura prova durante la malattia.
9. Tornare al lavoro.
10. Aiutare chi sta vivendo la stessa esperienza. Sconfiggere la malattia ti rende una persona speciale agli occhi di chi sta ancora lottando contro il cancro. Valuta la partecipazione ad iniziative di volontariato o unisciti alle associazioni di malati ed ex pazienti per dare il tuo contributo.

 

In tutto il mondo sono invece 25 milioni gli individui che ce l’hanno fatta a sconfiggere il cancro. Dei due milioni di individui in Italia, circa 1 milione e 300mila sono sopravvissuti almeno cinque anni a una diagnosi. Di questi casi si discuterà a Milano il 20 e 21 aprile nel congresso “Grandangolo 2015: Tumori dell’anziano e cancer survivors in oncologia ed ematologia” promosso dall’Accademia Nazionale di Medicina. «Alcuni possono essere considerati guariti perché da molti anni non sono più evidenti segni della loro malattia. Per altri, sempre più spesso, grazie alle moderne cure, il cancro si è trasformato in una “condizione cronica” con cui convivere, prendendo farmaci è sottoponendosi a regolari controlli», spiegano gli oncologi coinvolti nell’iniziativa.

 

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