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Bambini

Camminare a piedi scalzi aiuta lo sviluppo motorio dei bambini

05/06/2019

Secondo una nuova ricerca i bambini che camminano a piedi scalzi fin da piccoli hanno uno sviluppo motorio migliore e più precoce. Diventano più bravi nel salto e nel bilanciamento corporeo rispetto a chi indossa sempre le scarpe. Abbiamo chiesto cosa ne pensa a il dottor Marco Nuara, medico di Neonatologia di Humanitas San Pio X.

 

Bambini a piedi nudi: il dilemma dei genitori

Bimbi scalzi oppure no? Il dilemma coinvolge da sempre i genitori che da un lato vorrebbero lasciare che i propri figli fossero liberi di muoversi come preferiscono, dall’altro hanno paura che si feriscano con qualcosa di tagliente andando incontro a infezioni e problematiche che in alcuni casi possono essere molto serie.

Una nuova ricerca ha provato a sciogliere i dubbi degli adulti e ha sottolineato l’importanza dell’esercizio a piedi nudi per lo sviluppo motorio man mano che i bambini crescono e maturano. Lo studio, effettuato dall’Università di Jena, in Germania e pubblicata su Frontiers in Pediatrics, evidenzia che se più spesso scalzi i piccoli sono notevolmente migliori nel salto e nel bilanciamento rispetto ai bambini che invece più di frequente indossano le scarpe.

I benefici di camminare a piedi nudi entro i 10 anni d’età

La ricerca ha coinvolto in particolare i bambini dai 6 ai 10 anni di età: dopo i 10 anni l’effetto benefico diminuisce, fino a ridursi a zero con l’adolescenza. I ricercatori hanno valutato tre abilità motorie: equilibrio, salto in lungo e sprint a 20 metri, in 810 bambini e adolescenti di 22 scuole primarie e secondarie nelle zone rurali del Sudafrica occidentale e nelle aree urbane della Germania settentrionale.

I due gruppi sono stati selezionati per rappresentare diversi stili di vita in fatto di calzature: i bambini del Sud Africa sono abitualmente scalzi, mentre quelli in Germania indossano scarpe la maggior parte del tempo. I bimbi abitualmente scalzi hanno ottenuto punteggi significativamente più elevati nei test di equilibrio e di salto rispetto ai partecipanti abitualmente con le scarpe. Questa differenza è stata osservata in entrambe le condizioni di prova (a piedi nudi e non) e in tutte le fasce di età (6-10, 11-14 e 15-18 anni), ma particolarmente evidente nei bambini di 6-10 anni. Nei risultati del test di sprint, i bambini abitualmente con le scarpe avevano risultati migliori, in particolare quelli nella fascia di età compresa tra 11 e 14 anni. I ricercatori hanno spiegato quindi che l’ambiente e le calzature potrebbero aver avuto un’influenza.

 

A casa: meglio scalzi o con calze antiscivolo

“In passato è stato attribuito alle calzature un ruolo nel corretto sviluppo motorio del bambino. In realtà sarebbe meglio, già dai primi passi, che i bambini camminino più possibile scalzi. L’uomo non necessita di calzature per poter camminare – ammonisce il dottor Nuara – ma piuttosto per proteggere i piedi da eventuali traumatismi”.

“Soprattutto quando il bambino è più piccolo camminare scalzi aumenta la sensibilità, la percezione del suolo e lo sviluppo dell’equilibrio – ha aggiunto lo specialista -. Consiglio pertanto di lasciare i bambini quanto più possibile scalzi. Ove il pavimento fosse scivoloso si possono utilizzare calze antiscivolo al fine di limitare il rischio di cadute. Nella scelta di calzature per il gioco all’aperto scegliete scarpe leggere e flessibili, che riducano al minimo l’ingombro e l’impaccio e garantiscano la massima sensibilità e libertà di movimento”.

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