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Bambini: che cos’è la riabilitazione visiva dall’ortottista

31/10/2023

Certe volte i bambini con disturbi visivi e dell’apprendimento possono sembrare poco motivati a scuola, mostrare disinteresse nella lettura e avere difficoltà nello sviluppo delle proprie funzioni cognitive. Oltre alla valutazione oftalmologica, una visita ortottica che include lo studio della motilità oculare, utilizzando protocolli innovativi, fornisce importanti indicazioni sulla necessità di riabilitare la funzione e l’efficienza visiva.

Ne parliamo con la dottoressa Marzia Piccoli, ortottista di Humanitas Gradenigo e di Humanitas Medical Care Principe Oddone.

Sviluppo visivo: che cos’è l’ortottica?

La ricerca scientifica ha confermato che lo sviluppo visivo durante i primi anni di vita svolge un ruolo fondamentale nell’apprendimento della lettura, della scrittura e nello sviluppo cognitivo e motorio. Tuttavia, lo sviluppo visivo non si limita semplicemente all’acuità visiva, ovvero la capacità dell’occhio di vedere chiaramente. È importante considerare anche l’integrità, l’efficienza e l’elaborazione corretta delle informazioni visive a livello cerebrale. 

Se un bambino ha un’acuità visiva perfetta (10/10), ma non riesce a utilizzarla correttamente a causa di deficit nelle funzioni visuo-percettive e visuo-motorie, si parla di disturbi nello sviluppo visivo

La valutazione della funzione visiva nei bambini richiede un approccio globale e l’uso di protocolli specifici per valutare la qualità e le modalità di visione del bambino. In caso di necessità, può essere indicata la riabilitazione visiva, che viene fornita da specialisti in ortottica. 

L’ortottica è un branca dell’oftalmologia, ed è una disciplina che si occupa della prevenzione, valutazione e riabilitazione visiva nei bambini e negli adulti con disturbi muscolari, sensoriali o dei nervi oculomotori.

Quando fare la visita dall’ortottista?

La prima valutazione oftalmologica viene effettuata alla nascita per escludere eventuali patologie oculari significative. Successivamente, in assenza di segnalazioni specifiche, è consigliato sottoporsi a una visita oculistica a tre anni e successivamente a sei anni, prima dell’inizio del percorso scolastico, accompagnata da una visita ortottica. 

Durante il percorso scolastico, in presenza di disturbi dell’apprendimento certificati o sospetti (come dislessia, disgrafia, discalculia, ecc.), è consigliato valutare anche le abilità visuo-percettive e motorie. In caso di alterazioni rilevate, può essere opportuna la riabilitazione visiva. 

La valutazione e la riabilitazione visiva con l’ortottista vengono adottate, ad esempio, nei seguenti casi: 

  • Strabismo, che indica una deviazione degli occhi causata da un deficit dei muscoli oculari che compromette la capacità di valutare la distanza degli oggetti in modo preciso.
  • Ambliopia, comunemente nota come “occhio pigro”, è un disturbo comune nei bambini in cui un occhio viene maggiormente utilizzato rispetto all’altro, portando a una sotto-utilizzazione visiva dell’occhio meno utilizzato. Se non trattata entro i 7-8 anni di età, può causare un’acuità visiva ridotta.
  • Patologie congenite dell’apparato visivo.
  • Psicopatologie dello sviluppo.
  • Disprassia, che indica difficoltà nella pianificazione e programmazione dei movimenti finalizzati.
  • Disturbi dell’attenzione.
  • Alterazioni della motilità oculare a causa di malattie sistemiche, neurologiche o endocrine.
  • Problemi di motilità oculare e accomodazione associati a disturbi dell’apprendimento.

A seconda della specifica problematica, l’ortottista collaborerà con un team multiprofessionale composto da neuropsichiatra, foniatra, psicologo, logopedista, neuropsicomotricista o con l’oculista nel caso di patologie oculari.

L’ortottista, utilizzando protocolli scientificamente validati, valuta l’utilizzo del canale visivo da parte del bambino e le relazioni tra l’occhio e il cervello, studiando la funzione visiva dell’intero percorso fino alla corteccia cerebrale. La visita ortottica con lo studio della motilità oculare ha lo scopo di osservare il corretto allineamento degli occhi, il movimento oculare, la capacità di messa a fuoco e gli aspetti visuo-percettivi, al fine di ottenere un quadro dettagliato da condividere con gli altri professionisti coinvolti. 

In pratica, l’ortottista valuta con test speciali, strutturati come giochi e con protocolli adattati all’età del bambino, la capacità di riconoscere e interpretare forme in diverse condizioni, la motilità oculare, la visione stereoscopica (percezione della profondità), l’allineamento degli occhi, la capacità di messa a fuoco, i movimenti oculari precisi e la dominanza oculare. 

Alla fine della valutazione, i genitori ricevono consigli per aiutare il bambino a scuola o a casa, compresi suggerimenti per eventuali strumenti compensativi come l’uso del computer o materiali specifici di supporto. L’ortottista è anche disponibile per colloqui con gli insegnanti quando necessario. Se viene indicata la riabilitazione visiva, sono previste da tre a otto sessioni, generalmente con una frequenza settimanale, e viene eseguita una rivalutazione annuale.

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