Bambini

I bambini iperprotetti sono più fragili

28/05/2018

Imparare a sbagliare e a gestire il rischio è importante. Ecco perché le nuove ricerche in campo pedagogico sottolineano che tenere i figli sotto una campana di vetro non è la strada giusta: alla lunga non li aiuta a diventare liberi e indipendenti. Il modello “mamma chioccia” potrà forse salvarli da qualche graffio o sbucciatura al ginocchio, ma il rischio è quello di farli diventare adulti fragili e dipendenti. Ne parliamo con il dottor Marco Nuara, pediatra di Humanitas San Pio X.

 

Bocciato il modello di genitore ‘sempre presente’

Meglio puntare sul gioco in libertà, perché gli imprevisti aiutano a crescere. Gli adulti devono sorvegliare i bambini da lontano. Avere genitori iperprotettivi, pronti a controllare i figli senza lasciarli mai liberi non è un bene. Anzi, è un ostacolo al sereno sviluppo dei piccoli. Il gioco libero invece insegna ‘le regole della vita’ e sviluppa le abilità per gestire il rischio.

L’ossessione per la sicurezza

Oggi siamo ossessionati dalla sicurezza e spesso evitiamo ai nostri figli ogni rischio di fare i conti con la realtà. L’avventura è una componente che sembra perduta nelle giornate dei più piccoli. Pianificare tutto nella loro vita invece non va bene. L’adulto deve essere lì per sorvegliare, ma da lontano. I ragazzi devono sviluppare le competenze giuste per non farsi male e anche qui i genitori possono aiutarlo proprio stando alla giusta distanza. I ragazzini iperprotetti infatti rischiano di diventare giovani ansiosi e disinteressati. La curiosità e la capacità di socializzare permettono invece ai ragazzi di crescere liberamente.

“É difficile per il genitore che assiste non intervenire nell’aiutare il figlio in apparente difficoltà o non difenderlo dal prepotente di turno o non contribuire alla socializzazione facendo al suo posto le presentazioni e le domande di rito – afferma il dottor Marco Nuara -. Così però togliamo al bambino la libertà di agire, di esprimersi, di fantasticare, di interagire, di sperimentare, di gestire l’imprevisto. Invece questi sono momenti importanti per la crescita e l’acquisizione dell’autonomia”.

 

Esperire la libertà

Perché l’esperienza di libertà è così importante? La ragione sembra dovuta al fatto che l’ipercontrollo parentale fa sviluppare una dipendenza. Secondo uno studio realizzato negli Stati Uniti da Peter Gray, uno dei maggiori esperti mondiali dell’argomento, gli adolescenti che non avevano fatto giochi liberi diventavano adulti depressi e meno capaci di prendere iniziative o decisioni. I coetanei che invece avevano fatto esperienze di questo tipo sono diventati adulti più risolti, più intraprendenti e fra loro c’erano meno persone con problemi di dipendenza dalla droga.

“Un’eccessiva interferenza da parte dei genitori influenza sicuramente l’agire del bambino, che invece che agire in libertà, anche nel gioco cercherà di comportarsi in modo tale da compiacere l’adulto – ha concluso lo specialista -. Egli richiederà l’intervento dell’adulto ad ogni ostacolo, senza mai conquistare la propria autonomia decisionale e d’azione. Questo si traduce in una profonda insicurezza e fragilità del bambino di fronte alle difficoltà”

“I bambini imparano tutto da noi genitori, ci osservano e ci imitano: non c’é miglior strumento per educarli di offrire loro il buon esempio. Questo sarà sufficiente perché i figli si comportino come vorremmo, come dei piccoli noi, senza necessità di intervenire nei momenti in cui essi possono e devono arrangiarsi da soli.”

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