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Le app per l’esame dei nei? Utili se usate correttamente

15/07/2015

Le app per l’esame dei nei possono avere qualche utilità se usate correttamente, sostengono i professionisti di Humanitas.

L’osservazione dei nei è un esame clinico importante per la salute della pelle effettuato con il supporto di microscopi specifici. Nei soggetti a rischio melanoma, l’esame è fondamentale per valutare le caratteristiche e l’evoluzione di eventuali lesioni cutanee.

Negli Stati Uniti si fa ampio ricorso ad app per smartphone e tablet con cui osservare i nei. Cosa fanno e quale può essere la loro utilità? «Alcune app si limitano a indicare gli aspetti morfologici dei nei cosiddetti a rischio; altre propongono un algoritmo per arrivare al sospetto di neo in evoluzione. Tutte queste applicazioni hanno scarsa validità scientifica e a volte possono essere anche fuorvianti», sottolinea il professore.

Con le app per l’esame dei nei le persone possono tranquillizzarsi sul proprio stato di salute

Le associazioni dei dermatologi certo non le amano considerando che solo l’esame dermoscopico diretto sia utile per la prevenzione del melanoma. Le applicazioni per la diagnostica dei nei, se gestite correttamente, possono tuttavia avere una valenza importante. Molti soggetti infatti si preoccupano per nei che sono del tutto normali. Questo accade quando un neo appare per la prima volta o quando cambia il suo aspetto. Il soggetto vorrebbe eseguire l’esame dermoscopico e avere una risposta certa ma si trova in difficoltà ad avere una visita in tempi ragionevolmente brevi.

L’app in questo caso è la risorsa più veloce e meno costosa e può svolgere due funzioni importanti: disinnescare lo stato d’ansia generato dal neo e non affollare gli ambulatori dermatologici per nei di nessun valore patologico.

Pertanto, questo tipo di app a uso dermatologico può essere un valido alleato per la salute, sempre se usate con saggezza: stimolano il controllo del proprio corpo e della propria pelle e facilitano il rapporto con i medici dermatologi. In futuro si spera che i medici di medicina generale, attraverso l’invio di immagini da parte dei soggetti, possano fare da primo screening dei nei inviando allo specialista solo quelli che hanno reali caratteristiche negative, con risparmio di tempi e costi.

 

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