Stai leggendo “Ampi sbadigli, grande cervello e maggiore l’intelligenza ”, vero o falso?

Vero/Falso

“Ampi sbadigli, grande cervello e maggiore l’intelligenza ”, vero o falso?

13/04/2017

C’è chi dice che più ampi sono gli sbadigli, ossia più grande è l’apertura della mascella mentre si sbadiglia, più grande sia il cervello e quindi più intelligenti siano le persone che producono sbadigli ampi. Questo in base all’idea che un’intelligenza superiore sia supportata da un cervello di dimensioni più ampie. Vero o falso? Rispondono gli specialisti di Humanitas.

Falso. Sebbene un recente studio abbia posto una relazione tra dimensione dello sbadiglio e del cervello, tuttavia è necessaria molta cautela nell’affermare che chi fa sbadigli più ampi sia dotato anche di un’intelligenza superiore. Come dimostrato dallo studio, effettuato su un’ampia varietà di specie animali tra cui l’uomo, vi è una relazione tra ampiezza dello sbadiglio e dimensione del cervello (più grande è lo sbadiglio e più grande è il cervello), ma resta ancora incerta la relazione tra dimensione del cervello e livello intellettivo.
L’indagine di tale relazione è complicata dal fatto che attualmente non disponiamo di una teoria unitaria dell’intelligenza né marcatori biologici in grado di misurarla direttamente. Anche il QI, ossia il quoziente intellettivo, la stima più utilizzata del livello intellettivo nel mondo occidentale, è una misura di tipo clinico ovvero fondata sull’osservazione del comportamento di un soggetto nel momento in cui si interfaccia con la risoluzione di compiti e problemi di natura differente. Questo tipo di indice fa riferimento più alle caratteristiche funzionali che a quelle strutturali dell’organo cervello. Per quanto riguarda l’intelligenza invece si ritiene che sia il prodotto di fattori genetici, biologici, psicologici e ambientali. Inoltre, non esisterebbe un solo tipo di intelligenza, ma almeno nove, come ipotizzato da Gardner.
Sostenere che la dimensione degli sbadigli, in quanto correlata alla dimensione del cervello, sia anche un indice indiretto dell’intelligenza di un individuo possiede un eco lievemente lombrosiano, ormai ampiamente superato, in cui tratti come la generosità, l’egoismo, l’idiozia, la religiosità o la moralità erano misurate in base alla forma e alla dimensione del cranio. E in fondo Einstein o Leonardo possedevano un cervello di dimensioni tanto superiori rispetto a quello del resto della popolazione? In generale utilizzare un unico indice indiretto per misurare un tratto così complesso e diversificato come l’intelligenza sarebbe riduttivo.

Articoli che potrebbero interessarti

Non perderti i nostri consigli sulla tua salute

Registrati per la newsletter settimanale di Humanitas Salute e ricevi aggiornamenti su prevenzione, nutrizione, lifestyle e consigli per migliorare il tuo stile di vita