“Il cervello impara anche dagli errori degli altri”, vero o falso?

“Sbagliando si impara”, ci siamo sentiti dire ogni volta che, pur mettendoci tutto l’impegno, non siamo riusciti a fare al meglio un gesto sportivo o suonare uno strumento musicale, anche se alcuni credono che il cervello impari osservando gli errori degli altri. Vero o falso? L’abbiamo chiesto alla dottoressa Elisabetta Menna, Ricercatrice di Humanitas e … Continua a leggere

Cervello, la Dieta mediterranea scudo contro l’atrofia?

La Dieta mediterranea fa bene al cervello. Secondo un nuovo studio pubblicato su Neurology, il volume del cervello delle persone anziane che mangiano “alla mediterranea” diminuirebbe in misura minore e l’atrofia sarebbe meno significativa. Ricercatori della University of Edinburgh (Scozia) hanno raccolto le informazioni sulle abitudini alimentari di 967 scozzesi di circa 70 anni d’età … Continua a leggere

“Memoria, se peggiora in menopausa colpa degli ormoni”, vero o falso?

Quando la memoria inizia a perdere colpi molti danno colpa alla vecchiaia, ma alcune donne pensano invece che in menopausa la memoria peggiori a causa dell’alterazione degli ormoni. Vero o falso? Risponde la dottoressa Elisabetta Menna, ricercatrice di Humanitas e dell’Istituto di Neuroscienze del Cnr. “Vero. Alcune donne, durante la menopausa, avvertono la sensazione di rallentamento della capacità di apprendere e un peggioramento della memoria, … Continua a leggere

Terza età e memoria, 4 consigli per non perdere colpi

Con l’arrivo della terza età si inizia a far più caso alla perdita di memoria, alla difficoltà di concentrazione o alla riduzione della capacità di articolare i discorsi o apprendere nuove informazioni. Alcuni accorgimenti sulla dieta e gli stili di vita possono aiutare a condizionare, anche nella terza età, la nostra riserva cognitiva e permetterci di preservare le nostre … Continua a leggere

Demenza, più a rischio chi vive vicino a strade molto trafficate?

Vivere vicino a strade molto trafficate potrebbe aumentare il rischio di sviluppare demenza. Oltre 200 metri da vie di comunicazione molto congestionate sarebbe invece una distanza più sicura. A concludere così è una ricerca canadese realizzata da Public Health Ontario e Institute for Clinical Evaluative Sciences e pubblicata su Lancet. I ricercatori hanno raccolto i dati di … Continua a leggere

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