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Vero/Falso

“Memoria, se peggiora in menopausa colpa degli ormoni”, vero o falso?

28/02/2017

Quando la memoria inizia a perdere colpi molti danno colpa alla vecchiaia, ma alcune donne pensano invece che in menopausa la memoria peggiori a causa dell’alterazione degli ormoni. Vero o falso? Risponde la dottoressa Elisabetta Menna, ricercatrice di Humanitas e dell’Istituto di Neuroscienze del Cnr.

Vero. Alcune donne, durante la menopausa, avvertono la sensazione di rallentamento della capacità di apprendere e un peggioramento della memoria, come se il cervello perdesse colpi – dice l’esperta. – Il cambiamento che viene percepito a livello di memoria può essere dovuto alle variazioni di ormoni che caratterizzano la menopausa, in particolare alla riduzione degli  ormoni estrogeni prodotti dalle ovaie. Come evidenziato da recenti studi, esiste una stretta relazione tra ormoni e cervello proprio durante la menopausa; in particolare sembra siano proprio gli estrogeni ad essere cruciali per i processi cognitivi e quindi anche per memoria. Inoltre, numerosi studi clinici hanno dimostrato il ruolo degli estrogeni come possibili agenti protettivi dello stato morfo-funzionale del sistema nervoso centrale cioè il cervello e tutte le sue funzioni, e anche come composti ad azione antidepressiva. Per comprendere meglio gli effetti cognitivi positivi degli ormoni estrogeni sulle attività verbali, la memoria verbale e anche ragionamento astratto basti pensare che, ai test di valutazione cognitivi, le donne anziane che hanno usato la terapia ormonale sostitutiva (TOS) dopo la menopausa hanno punteggi migliori rispetto alle donne che non hanno assunto la terapia ormonale. I risultati degli studi sembrerebbero suggerire anche seguire la terapia ormonale sostitutiva anche per un periodo relativamente breve di 2-3 anni nelle prime fasi della menopausa, possa fornire un certo grado di protezione a lungo termine nei confronti di alterazioni cognitive lievi, cioè al di sotto delle performance ritenute normali, nelle donne  in post menopausa oltre ad avere un’azione lievemente protettiva nei confronti del rischio di malattia di Alzheimer. Tuttavia gli effetti del trattamento possono variare da soggetto a soggetto. Se questo vale per le donne nelle fasi iniziali della menopausa, tuttavia non vi è nessuna indicazione per la TOS nel trattamento in donne di 65 anni o più per prevenire la demenza o il declino cognitivo. Trattandosi di una terapia medica, l’assunzione della terapia ormonale sostitutiva deve essere valutata con lo specialista ginecologo.”

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