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Riabilitazione

Ictus cerebrale, ecco come prendere l’aereo in sicurezza

27/07/2018

In Italia è la terza causa di morte e la prima causa di disabilità e si verifica quando un vaso cerebrale si chiude o si rompe improvvisamente o per la mancanza d’ossigeno (ischemia) o perché il sangue fuoriuscito comprime un vaso (emoragia cerebrale). Riconoscere l’ictus cerebrale è fondamentale così come sapere come comportarsi quando ne si ha avuto uno in alcune particolari condizioni, come prendere un aereo. Ne abbiamo parlato con la dottoressa Simona Marcheselli, responsabile di Neurologia d’Urgenza e Stroke Unit in Humanitas.

 

Cure tempestive per limitare i danni

I risultati delle cure e la qualità della vita legata a un ictus dipendono da diversi fattori: dalle condizioni del paziente alla tempestività del trattamento medico, dall’assistenza alla riabilitazione. Se la terapia viene somministrata entro 4 ore e mezza dall’esordio dei sintomi, è più probabile contenere i danni legati alla patologia e ridurre l’eventuale disabilità a essa collegata. Ma come gestire la vita quotidiana dopo aver avuto un ictus? Fra le domande più comuni c’è sicuramente quella riguarda la possibilità di viaggiare e in particolare di volare su un aereo.

 

Nessuna limitazione particolare nelle attività, purché il medico approvi

In caso di pazienti che abbiano subito un ictus cerebrale è sempre bene rivolgersi al medico che conosce il paziente e la sua storia per capire quali attività sono indicate e da quali è meglio invece astenersi. In generale, non vi sono particolari limitazioni nella pratica di attività fisica, soprattutto se l’ictus ha inficiato lievemente le abilità motorie. L’esercizio fisico però provoca un aumento pressorio e della funzione cardiaca, pertanto è consigliabile consultare il medico per capire quale attività sia più indicata, con quale frequenza e a quale intensità. L’attività fisica più indicata è quella di tipo aerobico da praticare per circa 30 minuti al giorno per almeno 4-5 volte la settimana (per esempio, la camminata a passo veloce).

 

Cautela ad alta quota

Ad alta quota la pressione sanguigna tende ad alzarsi, la concentrazione del globuli rossi aumenta sulle lunghe distanze e sempre nei viaggi lunghi si ha una stasi di sangue nelle vene delle gambe. “Per quanto riguarda i voli aerei – ha specificato la specialista – è sempre necessario parlare con il medico, al fine di verificare le proprie condizioni cardiache, pressorie e circolatorie. In generale, è bene aspettare almeno tre mesi dall’ictus prima di riprendere a guidare ed è consigliabile sottoporsi a una visita presso la motorizzazione civile per valutare le proprie funzioni motorie, sensitive e visive al fine di mettersi alla guida in sicurezza, per sé e per gli altri”.

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