Il calazio, l’entropion, l’ectropion, la distichiasi e la ptosi sono tra le patologie più comuni che possono interessare le palpebre.
Come riconoscerle e quali trattamenti sono disponibili? Ne parliamo con il dottor Claudio Ernesto Lucchini, oculista presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care di Lainate.
Calazio: i rimedi
Il calazio è una cisti causata dall’infiammazione cronica delle ghiandole di Meibomio, situate nel tarso delle palpebre ovvero la parte cartilaginea. Il fastidio e il gonfiore della palpebra possono portare a un dolore localizzato nell’area interessata, che appare rossa e spessa al tatto. Il calazio può portare, se di grandi dimensioni, ad astigmatismo a causa della compressione sulla cornea.
La formazione del calazio può dipendere da vari fattori, tra cui predisposizione costituzionale, disordini alimentari, patologie intestinali (come la colite spastica) e stati ansiosi.
Se il gonfiore persiste, è bene rivolgersi al medico che potrebbe valutare la prescrizione di pomate antibiotiche e cortisoniche. Se il calazio non si risolve o rimane infiammato, potrebbe essere necessaria l’asportazione chirurgica.
Entropion: che cos’è
L’entropion si verifica quando il margine della palpebra ruota verso l’interno, causando il contatto delle ciglia con la superficie corneale. Questo sfregamento può portare a fastidi lievi o gravi ulcerazioni corneali. A questa condizione si accompagnano spesso sintomi come:
Questa patologia è tipicamente acquisita e colpisce spesso gli anziani a causa del progressivo indebolimento delle strutture palpebrali. Può anche essere associata a blefarospasmo e può migliorare temporaneamente con iniezioni di sostanze miorilassanti. In alcuni casi è causata da traumi chirurgici o malattie autoimmuni.
L’intervento chirurgico, quando necessario, mira a ripristinare la funzionalità della palpebra e prevenire danni corneali.
Le cause dell’ectropion
Nell’ectropion il margine della palpebra inferiore è rivolto verso l’esterno e lontano dal bulbo oculare, con compromissione della lubrificazione e protezione della cornea.
In questa condizione le lacrime non fluiscono più attraverso il dotto lacrimale e bagnano invece la pelle della palpebra inferiore, con conseguenti irritazione e macerazione che portano alla contrazione della pelle.
Le persone che soffrono di ectropion possono avvertire occhi rossi e lacrimosi, una sensazione di corpo estraneo e cheratite da esposizione.
L’ectropion è spesso legato all’invecchiamento e al progressivo indebolimento delle strutture palpebrali. Altre cause possono includere cicatrici da ustioni, interventi chirurgici precedenti o neoformazioni voluminose.
Il trattamento chirurgico ha come obiettivo il ripristino della posizione corretta della palpebra. In alcuni casi, può essere necessario impiantare un lembo di pelle.
I sintomi della trichiasi
La trichiasi si verifica quando le ciglia crescono verso l’interno, dirigendosi verso l’occhio anziché allontanarsene, con il rischio di danni alla cornea.
I sintomi associati alla trichiasi comprendono fastidio, dolore, arrossamento dell’occhio e lacrimazione. La trichiasi colpisce prevalentemente la palpebra inferiore, ma può interessare anche quella superiore.
Il trattamento prevede un intervento chirurgico delicato, che può risultare complicato da eventuali coagulazioni delle ciglia avvenute in precedenza.
Come si cura la ptosi palpebrale
La ptosi è una condizione in cui una o entrambe le palpebre superiori si abbassano, riducendo l’apertura oculare e limitando il campo visivo. Può essere congenita, presente fin dalla nascita, oppure acquisita, manifestandosi in età adulta.
La ptosi congenita è spesso dovuta a uno sviluppo insufficiente del muscolo elevatore o ad altre patologie correlate. In questi casi, è solitamente necessario un intervento chirurgico per consentire al bambino di sviluppare una visione normale ed evitare l’ambliopia (occhio pigro), che, se non trattata prontamente, può portare a una riduzione permanente della vista.
La ptosi acquisita è generalmente causata dal distacco o dall’indebolimento dell’aponeurosi del muscolo elevatore.
Le cause includono:
- traumi oculari
- interventi oculari tipo cataratta (traumatismo da blefarostato)
- tumori oculari che ostacolano la funzione del muscolo elevatore
- lenti a contatto rigide o semirigide
- diabete o altre malattie.
La ptosi si tratta con l’intervento chirurgico, che varia in base alle cause sottostanti e può comportare una plicatura del tendine, una resezione o un reinserimento.
