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Intestino e digestione

Polipi, quali sono i più pericolosi?

24/10/2018

Comuni dopo i 40 anni, alla vista si presentano come irregolarità della mucosa, ovvero la parete del colon o del retto. I polipi però non sono tutti uguali: variano per forma, dimensione e modalità di crescita. Sebbene non tutti i polipi si trasformino in tumori, tutte le neoplasie iniziano come polipi. È importante quindi durante la colonscopia la loro caratterizzazione e soprattutto l’asportazione di quelli che hanno questo potenziale degenerativo. Vediamo insieme agli specialisti di Humanitas quali polipi esistono e quali hanno più probabilità di sfociare in un tumore del colon-retto.

 

Tipi di polipi e significati

Gli endoscopi attualmente disponibili in molti centri, grazia all’ottima risoluzione e all’ausilio di colorazioni, ci aiutano a identificare i polipi e anche a predirne il tipo. Nonostante questi miglioramenti, il metodo certo per diagnosticare il tipo di polipo è la sua valutazione al microscopio: vanno quindi asportati (in parte o del tutto) ed analizzati istologicamente.

I polipi del colon-retto possono essere classificati in base alla forma. Circa l’85% dei polipi sono “sessili” ovvero hanno la forma di una cupola, senza gambo. Il 13% invece si presenta “peduncolato”, come un fungo appeso alla parete del colon. Infine circa il 2% delle lesioni precancerose è completamente piatta.

La forma influenza la facilità con cui i polipi possono essere visualizzati dall’endoscopista: il polipo peduncolato è generalmente ben visibile, mentre il polipo piatto è più complesso da identificare perché è talmente sottile che tende a confondersi con le parti del colon-retto e spesso anche minimi residui di feci possono renderne difficile la visualizzazione. Questo spiega l’importanza di una preparazione intestinale fatta bene: consente di poter effettuare una colonscopia molto accurata, quindi di visualizzare e asportare tutti i polipi osservati in moda da non dover ripetere a breve l’esame.

 

Perché le dimensioni di un polipo sono importanti

I polipi possono essere di misura inferiore ai 5 millimetri ma arrivare anche a oltre 30 millimetri. Più piccolo è il polipo, minori sono le possibilità che sia maligno: quelli di dimensioni superiori a 20 millimetri infatti hanno il 10% in più di probabilità di avere cellule modificate al loro interno. Le cellule degenerate hanno diversi gradi di “modifica” dalla displasia lieve sino al tumore. Al microscopio, si identificano questi diversi stadi e queste cellule sembrano più grandi e disorganizzate con nuclei più grandi e più scuri rispetto alle cellule sane.

Le dimensioni, insieme alla forma del polipo modificano anche il tipo di asportazione: in genere i polipi peduncolati possono essere asportati in un unico pezzo, mentre polipi sessili soprattutto quelli di maggiori dimensioni potrebbero richiedere un’asportazione in più frammenti oppure una procedura in regime di ricovero ospedaliero.

 

Adenoma di tipo convenzionale e polipi serrati (o seghettati), che differenza c’è?

Negli ultimi anni, numerose evidenze hanno dimostrato che lo sviluppo di tumore del colon-retto può avvenire anche da un tipo diverso di adenoma, ovvero il polipo sessile serrato.

Il 75% dei tumori del colon proviene da polipi chiamati adenomi di tipo convenzionale (che possono essere tubolari o villosi), derivanti da cellule ghiandolari che si trovano nel colon.

Dai polipi serrati (o seghettati) provengono invece il 25% dei tumori. Si tratta in genere di rilevatezze della mucosa del colon seghettate, sottili, di colore chiaro e senza una forma definita, rivestiti da un sottile strato di muco. Queste caratteristiche li rendono poco visibili durante la colonscopia.

 

Sintomi da non sottovalutare

I polipi del colon-retto non hanno sintomi specifici. Crescono indolenti per anni e danno segno della loro presenza quando diventano di dimensioni considerevoli o quando sono degenerati in tumore. Ed è per questo che sopra i 50 anni di età è consigliata l’esecuzione di una colonscopia: infatti l’esame endoscopico è l’unico esame in grado di identificare e di asportare i polipi del colon-retto. E’ un esame invasivo, ma oggi con l’ausilio di farmaci antidolorifici e sedativi è condotto senza particolare disagio per il paziente.

L’età di esecuzione della prima colonscopia può essere anticipata se c’è un parente che ha avuto un tumore del colon retto. Data la necessità di raccogliere altre informazioni, in questi casi è necessaria una visita specialistica gastroenterologica per stabilire i giusti tempi di esecuzione dell’esame e l’eventuale richiesta di ulteriori accertamenti.

 

 

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