Stai leggendo Ciclo mestruale, uno studio suggerisce perché può essere così doloroso

Magazine

Ciclo mestruale, uno studio suggerisce perché può essere così doloroso

14/07/2016

Il ciclo mestruale a volte può essere davvero doloroso. 8 donne su 10 devono fare i conti con i dolori mestruali e, di queste, la metà ricorre a un trattamento farmacologico. È la sindrome premestruale, caratterizzata da diversi sintomi non solo fisici. Le sue cause non sono ancora del tutto note e dei ricercatori della University of California, David (Stati Uniti) suggerisce una possibile spiegazione alla base di questi dolori.

Secondo il team dietro questi dolori ci sarebbe un’infiammazione. Gli scienziati hanno riscontrato un’associazione positiva e significativa tra un marcatore dell’infiammazione nel sangue (proteina C reattiva ad alta sensibilità) e la severità dei sintomi tipici della sindrome. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Journal of Women’s Health.

La sindrome premestruale si presenta poco prima dell’arrivo delle mestruazioni, accompagnando il ciclo mestruale e regredendo in pochi giorni. I suoi sintomi caratteristici sono cambiamenti di umore con irritabilità, tendenza alla depressione, crisi di pianto, mal di testa, tensione mammaria, attacchi di fame, gonfiore e addirittura aumento di peso.

(Per approfondire leggi qui: Ciclo mestruale, dalla pubertà alla menopausa)

Dietro mal di testa e crampi un infiammazione?

Lo studio, al quale hanno partecipato 2939 donne tra 42 e 52 anni di età, ha individuato un legame tra alti livelli di questo marcatore dell’infiammazione e alcuni sintomi della sindrome: flessioni e sbalzi d’umore, crampi addominali/dolore alla schiena, maggior appetito/aumento di peso/gonfiore e dolore al seno ma non mal di testa. L’associazione variava però a seconda dei sintomi.

Maggiore il livello di questa proteina, maggiore il rischio d’infiammazione e dunque di provare sintomi dolorosi. Questa correlazione, concludono i ricercatori, potrebbe avere importanti implicazioni cliniche per il trattamento e la possibilità di prevenire questi dolori.

«Prima di impostare qualsiasi terapia è importante escludere possibili cause di dolore pelvico cronico come, ad esempio, l’endometriosi, la malattia infiammatoria pelvica, le cisti ovariche o i fibromi uterini, ma anche malattie non ginecologiche come cistiti, colite, diverticolite ed ernia del disco», spiega il dottor Alessandro Bulfoni, responsabile di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale Humanitas San Pio X. «Per il trattamento del dolore – aggiunge – si può ricorrere ai farmaci antiinfiammatori non steroidei».

Per la sindrome premestruale, invece, a cosa possono ricorrere le donne?

«I trattamenti sono di tipo sintomatico, mirati ad alleviare i dolori e quindi a migliorare la qualità di vita. Oltre agli antidolorifici tradizionali, le pazienti possono assumere integratori alimentari a base di palmitoiletanolamide, acido alfalipoico e mirra, sostanze naturali che agiscono come modulatori biologici favorendo la risposta dei tessuti. Ma anche integratori a base di magnesio, calcio, potassio e sodio che migliorano la risposta antinfiammatoria, antiprostaglandinici sia farmacologici che naturali per ridurre le contrazioni uterine e quindi il dolore; infine alle terapie ormonali con associazioni estroprogestiniche (la “pillola”)».

(Per approfondire leggi qui: Cistite, quali le regole per prevenirla?)

Articoli che potrebbero interessarti

Non perderti i nostri consigli sulla tua salute

Registrati per la newsletter settimanale di Humanitas Salute e ricevi aggiornamenti su prevenzione, nutrizione, lifestyle e consigli per migliorare il tuo stile di vita