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Da Ebola all’influenza: vaccini pronti in soli sette giorni?

14/07/2016

Vaccini realizzabili in una sola settimana da impiegare immediatamente in caso di improvvise epidemie. È ciò su cui stanno lavorando dei ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston (Stati Uniti). Il team ha già messo a punto, e testato con successo su modelli sperimentali, dei vaccini contro il virus Ebola, contro l’influenza H1N1 e il Toxoplasma gondii, un parassita simile a quello della malaria e che causa la toxoplasmosi.

Il motivo di questa rapidità è la base di partenza dalla quale sono sviluppati i vaccini. Il team ha infatti sfruttato le potenzialità di un modulo comune “personalizzabile” a base di acido ribonucleico (RNA) per realizzare rapidamente i nuovi vaccini. Il vaccino si compone di materiale genetico noto come RNA messaggero che trasporta l’RNA nelle cellule e che contiene le istruzioni per riprodurre le proteine del microrganismo da combattere.

(Per approfondire leggi qui: Immunoterapia e tumori, testato in Germania un vaccino “universale”)

Le particelle penetrano nelle cellule ospiti “replicando” l’azione degli agenti patogeni. Una volta entrate, le molecole rilasciano le proteine che innescano la risposta immunitaria da parte dell’ospite. La risposta immunitaria, spiegano i ricercatori, può essere duplice: una risposta che coinvolge i linfociti e una che invece chiama in causa gli anticorpi.

Per i ricercatori, in questo modo, i vaccini verrebbero prodotti in brevissimo tempo. Un vantaggio rilevante soprattutto se si pensa alla tempistica richiesta per creare, ad esempio, i vaccini antinfluenzali.

Ci vogliono circa 15 anni per produrre un vaccino

L’auspicio del team è di rendere disponibili anche per l’uomo, e in tempi brevi, questo tipo di vaccini. Al momento gli scienziati sono impegnati a sviluppare vaccini contro il virus Zika e la malattia di Lyme, ma non solo. La frontiera è la possibilità di impiegare questa tecnologia per l’immunoterapia oncologica: creare vaccini che sostengano il sistema immunitario a riconoscere e a distruggere i tumori.

Il lavoro di ricerca è stato illustrato su Proceedings of the National Academy of Sciences.

(Per approfondire leggi qui: Zika, al via i test sull’uomo per il primo potenziale vaccino)

«Ci vogliono circa 15 anni per sviluppare un vaccino, ma in presenza di un’emergenza lo vorremmo sempre per il giorno dopo! Da lungo tempo sono stati effettuati importanti sforzi per mettere a punto vaccini a base di acidi nucleici, classicamente a DNA. L’accelerazione della produzione è importante, ma nella corsa a ostacoli per sviluppare un vaccino i diversi step della sperimentazione clinica richiedono tempo», è il commento del professor Alberto Mantovani, direttore scientifico di Humanitas e docente di Humanitas University.

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