Passi avanti verso un possibile vaccino per Zika. La Food and Drug Administration, l’autorità che regola il settore farmaceutico negli Stati Uniti, ha autorizzato un’azienda a condurre i primi test sull’uomo di un potenziale vaccino contro l’infezione da virus Zika.

Il farmaco sarà testato nelle prossime settimane su 40 persone sane. È la cosiddetta “fase uno” nella quale saranno valutati sicurezza, dosaggio e risposta immunitaria al vaccino. Il vaccino – si legge sulla stampa anglosassone – è composto da frammenti sintetici di DNA del virus allo scopo di provocare una risposta immunitaria nell’organismo.

Nei mesi scorsi il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) Margaret Chan aveva annunciato la possibile sperimentazione di alcuni vaccini contro il virus Zika entro la fine dell’anno. Tuttavia, prima di arrivare a un vaccino utilizzabile nella pratica clinica, passeranno probabilmente alcuni anni.

(Per approfondire leggi qui: Zika, Oms: primi test su vaccino entro fine anno)

Casi di infezione da Zika virus in 60 Paesi

Fra gli scienziati impegnati a sviluppare un vaccino per Zika c’è anche Jorge Kalil al Butantan a Sao Paolo, collaboratore del professor Alberto Mantovani, direttore scientifico di Humanitas e docente di Humanitas University, all’International Union of Immunological Societies.

Al 15 giugno, dice l’Oms, 60 tra Paesi e territori stanno continuando a riportare casi di trasmissione di quest’infezione attraverso il morso delle delle zanzare Aedes aegypti, mentre 10 Stati hanno riferito di casi di trasmissione del virus per via sessuale. Inoltre sono 12 i Paesi che hanno segnalato casi di microcefalia e altre malformazioni del sistema nervoso centrale in associazione all’infezione da virus Zika. Oltre alla microcefalia il virus causa anche la sindrome di Guillain-Barré, una condizione in cui il sistema immunitario di una persona attacca parte del sistema nervoso periferico.

(Per approfondire leggi qui: Zika, l’Oms conferma: rischio basso per le Olimpiadi di Rio)