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Capodanno: in caso di ustioni no acqua e olio, bene i disinfettanti

21/12/2015

Nella notte di Capodanno gli incidenti causati da botti e fuochi d’artificio purtroppo non sono rari. Petardi, candele, girandole e fontane, se usati incautamente, possono causare danni anche gravi in particolare a mani e volto, come ferite dovute al calore, e dunque ustioni, e ferite da scoppio con lacerazioni della cute.

Cosa fare in caso di ustioni o di ferite?

Se le lesioni sono particolarmente gravi è più indicato raggiungere immediatamente il Pronto Soccorso. Ecco invece i consigli dei professionisti di Humanitas per il primo soccorso in caso di ferite meno severe:

(Per approfondire leggi qui: Incidenti domestici, casalinghe a rischio cadute, scottature e tagli)

  • Disinfettare. «Il primo suggerimento è di pulire la ferita con un disinfettante acquoso. Così si elimineranno quei frammenti che rimangono sottopelle e che potrebbero causare ascessi. I più indicati sono i disinfettanti acquosi a base di benzalconio cloruro mentre i disinfettanti contenenti cloro o acqua ossigenata non sono indicati perché infiammano e causano dolore».
  • No a creme e pomate antiscottature. «Se la ferita è più importante e il solo disinfettante non basta, è bene usare un unguento cicatrizzante come l’Unguento ai Peg efficace perché non viene assorbito, non permette alle garze di aderire, mantiene la pelle asciutta e fa cicatrizzare. Creme e pomate antiscottature non sono indicate perché lasciano la pelle umida e favoriscono l’infezione».
  • Per le ustioni no rimedi fai da te. «Istintivamente si mette la ferita sotto il getto d’acqua corrente. È una misura controindicata perché la pelle ancora calda dall’ustione subisce uno shock termico. Inoltre l’acqua rende umida la ferita favorendo l’infezione. Tra i rimedi a cui si ricorre più spesso, ma del tutto sconsigliato, c’è l’olio da cucina che non fa altro che irritare ulteriormente la pelle».

Evitare il contatto delle ferite da ustioni con acqua e sapone

  • «Finché ci sono ferite è bene tenere la pelle al riparo dall’acqua. Meno acqua e meno detergente vengono a contatto con la ferita, più il processo di guarigione è rapido».
  • Si formano delle vesciche: «Si può aprire con l’ago di una siringa uno dei lati della vescica e premere leggermente per far uscire il liquido. Poi si può usare un disinfettante acquoso. La pelle farà da medicazione e poi si staccherà lasciando il posto a un nuovo strato di pelle».
  • Gli antibiotici servono? «Ustioni di questo tipo difficilmente si infettano a maggior ragione se trattate con disinfettanti e Unguenti ai Peg».

(Per approfondire leggi qui: Vacanze sicure, ecco il kit di pronto soccorso da tenere in macchina)

Con uno scoppio la ferita può anche sanguinare

  • «In caso di sanguinamento non copioso si può bagnare un telo di cotone con del disinfettante acquoso, strizzarlo e applicarlo sulla ferita per 10-15 minuti. Così si pulisce la ferita e si ferma il sanguinamento».
  • Le scintille raggiungono i capelli: «La prima cosa da fare è usare un telo con cui coprire il capo: l’assenza di ossigeno fermerà il piccolo incendio. Ma attenzione alle lacche per i capelli che possono accelerare la propagazione delle fiamme».
  • Se le scintille colpiscono i vestiti: «La prima cosa da fare è avvolgere la parte colpita dalle fiamme con un telo o una coperta. Attenzione ai tessuti sintetici altamente infiammabili: se prendono fuoco aderiscono alla pelle come una sorta di cera bollente ed è necessario rivolgersi al Pronto soccorso per rimuoverli».

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