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Gonorrea, in Inghilterra epidemia con ceppo resistente ad antibiotici

22/09/2015

Un’epidemia di gonorrea è scoppiata in Inghilterra suscitando preoccupazione nelle autorità sanitarie: il ceppo dell’infezione è risultato infatti resistente agli antibiotici usati di solito per il suo trattamento. Da marzo, come riferisce, l’Associazione inglese per la salute sessuale e l’Hiv, il Sistema sanitario pubblico ha registrato 15 casi di gonorrea nel Nord dell’Inghilterra.

Undici casi sono stati registrati a Leeds, dove il ceppo è stato rilevato per la prima volta, mentre gli altri quattro contagi sono stati registrati nelle città vicine di Macclesfield, Oldham e Scunthorpe. Tuttavia alcuni di queste persone potrebbero aver avuto partner provenienti dal resto della nazione.

La soglia di attenzione nel Paese è dunque salita: è importante individuare tutti i casi per evitare ulteriori contagi. Il ceppo responsabile di questa epidemia di gonorrea è risultato resistente all’azitromicina, l’antibiotico impiegato per uccidere il batterio della gonorrea.

(Per approfondire leggi qui: Il Papilloma virus, così diffuso e così sconosciuto)

La gonorrea o blenorragia, nota anche come “scolo”, è una malattia sessualmente trasmissibile caratterizzata da un’infezione del tratto urinario maschile e urogenitale femminile. Il batterio responsabile è il Neisseria gonorrhoeae che penetra nella pelle provocando l’infezione.

Spesso, in particolare nelle donne, la gonorrea è asintomatica. Si manifesta con dolori nell’atto dell’orinare, perdite vaginali anche di sangue, bruciori, rossori e, soprattutto negli uomini, difficoltà a urinare.

Nel 2013 in Europa 53mila casi di gonorrea

La gonorrea è fra le malattie sessualmente trasmissibili più comuni e diffuse. Nei 28 Paesi dell’Area economica europea, nel 2013 sono stati riportati quasi 53mila casi di gonorrea: 6 su 10 solo in Inghilterra. Dal 2008 il tasso di incidenza è salito del 79%. La gonorrea colpisce soprattutto i giovani tra i 24 e i 35 anni con una predilezione per il sesso maschile (fonte dati: Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie).

Il trattamento della gonorrea prevede la somministrazione di antibiotici e dunque il fatto che il batterio abbia sviluppato resistenza è motivo di attenzione: «In genere la gonorrea viene trattata con azitromicina e ceftriaxone assieme. A seconda di altre patologie concomitanti si può associare la doxiciclina (se coesiste un’infezione da Clamidia) o la ciprofloxacina. L’azitromicina andrebbe però sempre usata, in tutti i protocolli. Un’alternativa all’azitromicina potrebbe essere l’eritromicina, ma appartiene però alla stessa classe terapeutica», spiega la dottoressa Elena Zannoni, ginecologa e responsabile del Servizio di Chirurgia conservativa ed endoscopica di Humanitas.

Come si fa prevenzione contro la gonorrea?

«Conoscendo i modi di trasmissione della malattia, riducendo il numero dei partner sessuali, ricorrendo a protezioni durante i rapporti sessuali, ovvero usando il preservativo. La gonorrea è infatti a tutti gli effetti una malattia a trasmissione sessuale. È inoltre importante, interpellare velocemente il proprio medico se si manifestano alcuni sintomi riconducibili alla malattia, per avviare il prima possibile una corretta terapia».

Quali sono le eventuali complicanze della gonorrea, in particolare nel sesso famminile?

«La complicazione più importante, sul versante ginecologico, è quello della salpingite gonococcica, ossia l’infiammazione delle tube, con dolore ai quadranti inferiori addominali e febbre. La salpingite può evolvere verso un vero e proprio quadro di P.I.D. (pelvic inflammatory disease) con rischi per la salute della donna e con serie ripercussioni sulla fertilità futura», conclude la specialista.

(Per approfondire leggi qui: Le infezioni vaginali in età adulta)

 

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