Stai leggendo “Uomini come cibo”, l’arte a servizio della medicina

Featured

“Uomini come cibo”, l’arte a servizio della medicina

05/08/2015

“Uomini come Cibo” nell’anno di Expo e nella città di Expo. Un mondo favoloso fatto di animali fantastici e creature bizzarre che si nutrono di uomini è in mostra a Milano negli spazi di via Monte di Pietà. Disegni frutto dell’immaginazione dei ragazzi dell’Atelier dell’Errore, il laboratorio di arti visive progettato da Luca Santiago Mora per la Neuropsichiatria infantile dell’Ausl di Reggio Emilia. La mostra è stata inaugurata il 18 giugno e resterà aperta fino al 15 settembre.

Sono 40 opere, molte delle quali di grandi dimensioni, realizzate su semplici fogli di carta uniti dal nastro adesivo. L’uomo da consumatore si trasforma in oggetto consumato, intrappolato nelle fauci di bestie mai viste che però incarnano un messaggio ben preciso.

Perché questi animali?

«Gli animali rappresentano i sentimenti dei ragazzi che li hanno realizzati. Rappresentano la loro rabbia, il loro desiderio di rivalsa, il bisogno di difendersi dalle vessazioni che hanno subito», dice Luca Santiago Mora. «Sin dal 2002, da quando abbiamo aperto questo atelier da pochi anni diventato una Onlus, abbiamo disegnato sempre e solo animali. A differenza di quanto l’aspetto feroce possa far credere, queste creature sono la proiezione della timidezza dei ragazzi e delle loro problematicità. Gli animali sono i loro custodi».

“Uomini come Cibo” è presentata da Max Mara in collaborazione con la Collezione Maramotti. Lo spazio è quello di una ex banca: «Sono cinque piani, è la prima volta che l’Atelier dell’errore ha a disposizione uno spazio così grande per mettere in mostra la sua attività. Ma lo spazio per noi non è un semplice luogo: noi ci rapportiamo ad esso, non lo occupiamo. Entriamo in relazione con lo spazio che non è un semplice contenitore.

Per “Uomini come Cibo”, ad esempio, ci sono continui rimandi tra le opere e lo spazio: gli intarsi delle moquette seguono il profilo di alcune opere, ad esempio. È la stessa operazione – aggiunge Mora – che abbiamo fatto per l’ospedale Humanitas Gavazzeni, con le due installazioni permanenti del reparto di Radioterapia. Costringiamo chi entra ad alzare la testa, a dimenticare fugacemente le preoccupazioni che inevitabilmente gravano sul loro capo». L’ospedale di Bergamo ospita anche un’altra installazione permanente realizzata per il bar nel giugno 2014. (Per approfondire leggi qui: Bergamo Scienza, in Gavazzeni l’arte e la creatività dei bambini)

Che ricaduta ha questo tipo di attività sullo stato di salute dei ragazzi?

«Il lavoro dell’Atelier dell’Errore mette l’arte a servizio della medicina. Con queste attività riusciamo a dar voce all’immaginario dei ragazzi, una ricchezza inestimabile che loro hanno dentro e che cerchiamo di declinare con gli strumenti dell’arte contemporanea. Migliora la loro autostima e la loro socializzazione: due cose che non si possono curare con dei farmaci. E per il 12 agosto stiamo cercando di organizzare una visita guidata dagli stessi ragazzi per i visitatori della mostra».

Nella foto una delle opere esposte: “Tritatore Di Uomini Terra Mare A Caccia Nelle Banche Di Milano Centrale”

Articoli che potrebbero interessarti

Non perderti i nostri consigli sulla tua salute

Registrati per la newsletter settimanale di Humanitas Salute e ricevi aggiornamenti su prevenzione, nutrizione, lifestyle e consigli per migliorare il tuo stile di vita