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Diabete, come prendersi cura di graffi e ferite

07/07/2015

Nel trattamento del diabete la cura della pelle è un aspetto molto importante. Chi ne è affetto deve prestare particolare attenzione a tagli e ferite. Questi segni sulla pelle infatti possono causare delle infezioni. Ma attenzione anche ai segni sospetti nel punto in cui si fanno le iniezioni di insulina. Approfondiamo l’argomento con i professionisti di Humanitas.

Una persona affetta da diabete come deve trattare graffi, ferite e tagli?

È necessario distinguere tra i pazienti con un diabete di lunga data, scompensato e complicato, e quelli con un diabete diagnosticato da poco e con un buon compenso. Nel primo caso il paziente è a maggior rischio infettivo. Ma rassicuriamo i pazienti: non devono correre in pronto soccorso o dal proprio diabetologo ogni volta che si fanno un taglietto o un graffio.

Se un ragazzino diabetico con un diabete ben compensato si sbuccia un ginocchio, non è necessario un trattamento “speciale”: ci si deve comportare come dovrebbero far tutti e quindi pulire attentamente la ferita, disinfettarla e controllarla nel tempo. Anche per l’antibiotico non è richiesto un trattamento specifico: le pomate contenenti antibiotici non servono granché.

Se il diabete è invece scompensato, come trattare le ferite?

In questo caso, se il diabete è di lunga data o anche, purtroppo, nel caso di diabete misconosciuto, se le ferite sono profonde il rischio infettivo è molto elevato. Per valutarlo è rilevante anche l’oggetto che ha provocato la lesione.

Quali sono i segni di una possibile infezione che il paziente con diabete deve tener d’occhio? Infiammazione, cute arrossata, calda e dolente. In questo caso è bene rivolgersi subito al medico curante o andare in pronto soccorso.

Se invece si manifesta un’eruzione cutanea laddove si pratica la puntura per l’insulina, che fare?

La percentuale di irritabilità della pelle e di reazione cutanea all’iniezione di insulina è abbastanza bassa. Se presente, bisogna capire se è una reazione legata all’insulina stessa, e quindi modificare il tipo di insulina, o ad altre condizioni morbose. In ogni caso, sempre meglio rivolgersi al diabetologo.

Possono sorgere le cosiddette lipodistrofie: delle lesioni che si percepiscono come piccoli rilievi della cute, nell’immediato sottocutaneo. Queste lesioni possono inficiare in qualche modo l’assorbimento dell’insulina. Pertanto invitiamo il paziente stesso a fare un’autodiagnosi: basta toccarsi per rilevare queste lesioni. Se pensa che qualcosa non va, può andare dal diabetologo il quale modificherà, nel caso, il trattamento insulinico.

 

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