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Da un farmaco per il diabete un freno ai tumori?

02/04/2015

Un farmaco per il diabete riuscirebbe a contrastare la crescita del tumore. È la conclusione cui sono arrivati dei ricercatori del Dipartimento di medicina interna dell’Università di Genova nell’ambito di una ricerca della Sid, la Società italiana di diabetologia. Il farmaco sarebbe in grado di interferire con il metabolismo cellulare del tumore. A darne notizia è la rivista Cell Cycle.

Un enzima coinvolto nel metabolismo dello zucchero, la piruvato chinasi embrionale M2 (PKM2), svolge un ruolo fondamentale nella crescita del tumore. Questa proteina, infatti, è in grado di alterare il normale metabolismo cellulare trasformandolo in proliferazione cellulare. In tal modo il tumore si sviluppa. Le cellule tumorali sono avide di glucosio, tant’è che la PET si avvale di questo meccanismo per aiutarne la diagnosi. Il metabolismo delle cellule neoplastiche è aumentato mediante l’incremento del consumo di glucosio e ciò sembra essere favorito da meccanismi molecolari che si sviluppano nella cellula tumorale, spiegano i professionisti di Humanitas.

Il farmaco per il diabete ostacola l’afflusso di zucchero nelle cellule

In un processo fisiologico, la piruvato chinasi embrionale viene sostituita da una forma “adulta”. Il tumore invece inverte questo corso puntando sulla forma embrionale. Così il metabolismo è stravolto e le sue cellule crescono e si riproducono più velocemente. Questo enzima è presente in maniera considerevole in diverse forme di tumore e alcune sostanze, dette fattori di crescita, agiscono su di esso accelerandone l’attività. In particolare, un fattore di crescita riesce ad agevolare l’ingresso dello zucchero nelle cellule tumorali. Il farmaco utilizzato per curare il diabete di tipo 2, riuscirebbe a contrastare questo fattore di crescita e quindi a ostacolare l’afflusso di zucchero nel nucleo delle cellule.

«Questo recente studio italiano ha dimostrato come il farmaco possa interferire nel meccanismo di aumento di consumo del glucosio da parte delle cellule oncologiche. Studi epidemiologici precedenti avevano già messo in evidenza come, nella correlazione tra diabete e cancro, tra terapia per il diabete e sviluppo di neoplasie, mentre insulina, glitazone e incretine venivano messe in discussione come possibili fattori predisponenti lo sviluppo di neoplasie (tutte poi assolte, eccetto il glitazone, ma con riserva), il farmaco risultava protettiva nei riguardi dello sviluppo di alcuni tumori, dalla prostata al colon alla mammella. Probabilmente questo nuovo studio identifica un meccanismo che giustifica le precedenti osservazioni», conclude lo specialista.

 

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