Stai leggendo Tumore al seno, allattamento diminuisce rischio recidive

Featured

Tumore al seno, allattamento diminuisce rischio recidive

13/05/2015

Le donne che allattano hanno meno probabilità di essere colpite una seconda volta da un tumore al seno. Il rischio di recidiva si riduce del 30%. Il risultato è emerso da una ricerca condotta da Kaiser Permanente, un’organizzazione non profit che opera nel settore della salute, pubblicata sulla rivista Journal of the National cancer institute.

I dati riguardano oltre 1600 donne alle quali era stato diagnosticato un tumore al seno. L’effetto protettivo dell’allattamento è importante se le donne vi avevano fatto ricorso per almeno sei mesi.

Inoltre, il rischio di mortalità diminuisce del 28%. «Le pazienti coinvolte sono state sottoposte a un esame genetico denominato Pam 50, con il quale si valutano i geni del tumore non quelli delle donne, per definire il rischio di recidiva», spiega il dottor Andrea Sagona, senologo, ginecologo e ostetrico di Humanitas. Secondo i ricercatori le donne che hanno allattato hanno più probabilità di essere colpite dal sottotipo di tumore al seno meno aggressivo. Il motivo non è tuttavia completamente chiaro. Nutrire un infante al seno può creare un ambiente molecolare che rende il tumore più reattivo a una terapia ormonale. Ancora, l’allattamento può incrementare la maturazione di alcune cellule, rendendole meno suscettibili agli agenti carcinogeni o facilitandone l’espulsione.

Il sottotipo di tumore monitorato dalla ricerca è estrogeno-positivo, cioè le sue cellule contengono dei recettori degli estrogeni, gli ormoni femminili che determinano la crescita del tumore. È il più diagnosticato, ha meno probabilità di dar vita a metastasi, è trattabile con terapie ormonali e, infine, ha un’evoluzione generalmente più favorevole.

 

Chi ha allattato ha più probabilità di sviluppare un tumore meno aggressivo

L’allattamento al seno gioca un ruolo importante anche nella prevenzione, dal momento che permette alla cellula del seno di maturare completamente e, quindi, di essere più resistente di fronte a eventuali trasformazioni neoplastiche. «I vantaggi dell’allattamento sono numerosi: sembra che modifichi la struttura della mammella rendendola meno suscettibile a trasformarsi in tumore», precisa il dottor Sagona. «Ancora – prosegue l’esperto – se una donna si dovesse ammalare, e in precedenza ha allattato al seno, ha più probabilità di sviluppare un tumore meno aggressivo. Poi, come dimostra questo studio, grazie all’allattamento, il rischio di recidiva scende in maniera considerevole. Infine, l’allattamento è stato associato a una prognosi migliore del tumore, con più possibilità di sopravvivere alla malattia».

Questo studio si inserisce in un filone di ricerca che ha preso in esame il rapporto tra l’allattamento e il tumore al seno. «Uno studio del 2002 ha valutato in un 4-5% la riduzione del rischio per ogni 12 mesi di allattamento. La letteratura scientifica inoltre, sembra suggerire che le gravidanze in età giovanile e l’allattamento prolungato nel tempo giochino questo ruolo preventivo in chiave anti-tumorale e, infine, che anche il contenuto del latte potrebbe avere un effetto protettivo contro il tumore al seno», conclude il dottor Sagona.

 

Tumore al seno, articoli correlati:

Articoli che potrebbero interessarti

Non perderti i nostri consigli sulla tua salute

Registrati per la newsletter settimanale di Humanitas Salute e ricevi aggiornamenti su prevenzione, nutrizione, lifestyle e consigli per migliorare il tuo stile di vita