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Prevenzione tumori: stili di vita sani e diagnosi precoci

20/05/2016

Anche i tumori, almeno alcuni di essi, possono essere prevenuti. Sia in termini di prevenzione primaria, cioè cercando di evitare che la malattia insorga, sia a livello di prevenzione secondaria, attraverso una diagnosi sempre più precoce.

Come applicare il concetto di prevenzione ai tumori ce lo spiega il dottor Giordano Beretta, responsabile dell’Unità Operativa di Oncologia di Humanitas Gavazzeni e Segretario nazionale dell’AIOM, l’Associazione italiana oncologia medica.

Come si possono prevenire i tumori?

«I tumori possono essere prevenuti in tanti modi. Dal punto di vista della prevenzione primaria, cercando di evitare il contatto con sostanze cancerogene, oppure migliorando il proprio stile di vita. Per quanto riguarda la prevenzione secondaria, individuando la malattia nella sua fase iniziale, quando è meno aggressiva ed è ancora possibile mettere in atto trattamenti in grado di consentire anche la guarigione definitiva del paziente».

Quanto è in grado di incidere la prevenzione sullo sviluppo dei tumori?

«La prevenzione in questi ultimi anni ha aumentato di molto la sopravvivenza verso molti tumori. Si può dire che almeno un tumore su tre può essere evitato con adeguati stili di vita e adeguati comportamenti e che un’altra quota cospicua di tumori può essere individuata in una fase molto anticipata, soprattutto nel caso di tumori al colon, alla mammella e alla cervice uterina».

A quale età bisogna cominciare a fare prevenzione primaria sui tumori?

«Fin dalla giovane età, perché le abitudini comportamentali si imparano nel periodo dell’adolescenza. Il fumo, i cattivi comportamenti dal punto di vista alimentare, l’abuso di alcolici in certi periodi della settimana… sono tutte situazioni che trovano il loro inizio in questa fascia d’età, aggravati dal fatto che l’adolescente non ha il senso del pericolo, è convinto di essere invincibile. Quando si va avanti con gli anni, poi, diventa difficile rimuovere certe abitudini, bisogna pensarci quindi quando si è ancora in tempo».

(Per approfondire leggi qui: Tumore al seno, imparare la cultura della prevenzione fin da giovani)

Dal punto di vista alimentare, come si può fare prevenzione contro i tumori?

“Adottando un’alimentazione varia, che comprenda una serie di alimenti e non ne escluda altri. Anche il consumo di carne rossa, se in piccole quantità e se nel contesto di un’alimentazione che comprenda vegetali, legumi e tutti gli alimenti disponibili, non comporta di per sé un aumento del rischio di tumori. A costo di ripetersi, bisogna dire che la dieta che più garantisce uno stile di vita sano è quella Mediterranea tanto è vero che nel sud d’Italia l’incidenza dei tumori è inferiore rispetto al nord e soprattutto rispetto ai Paesi nordici, dove prevale il consumo di carni conservate, pesce trattato, essiccato e messo sotto sale, ecc.».

(Per approfondire leggi qui: Tumore al seno, mangiare tante fibre da adolescenti riduce il rischio)

E le integrazioni? Servono a evitare l’insorgenza di forme tumorali?

«Se uno osserva una dieta varia, in genere non ha bisogno di particolari integrazioni, a meno che non abbia patologie che le richiedono in modo specifico. Per quanto riguarda la protezione dai tumori è vero che dal punto di vista teorico gli antiossidanti, per fare un esempio, possono ridurre la presenza di radicali liberi, che possono avere un ruolo di tipo cancerogeno. Non è però ancora stato dimostrato che una loro assunzione regolare comporti una riduzione del rischio di cancro…».

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