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Parodontite: pericolo per cuore e gravidanza

09/06/2015

Gengiviti, curarle tempestivamente aiuta a prevenire problemi per il cuore e il rischio di parodontite. Anche in gravidanza. «L’infiammazione delle gengive si presenta in più stadi – dice Stefano Rizzi, responsabile della Chirurgia orale e Implantologia del Centro Odontoiatrico di Humanitas –. Non bisogna mai sottovalutarla, soprattutto in alcune fasi della vita, perché la sua evoluzione può portare a problemi ben più seri – puntualizza il medico – come un’ulcera necrotica o la malattia parodontale, quindi indebolimento dei denti e rischio di caduta di questi».

 Soggetti più a rischio

«Sicuramente il periodo giovanile è considerato più critico – spiega il dottor Rizzi – perché lo squilibrio ormonale legato alla crescita e una modesta propensione all’igiene orale accrescono il rischio che i batteri proliferino nella bocca. Un rischio analogo lo corrono le donne in gravidanza che incappano più facilmente nella gengivite: anche in questo caso l’effetto degli ormoni, una dieta sbilanciata e squilibri vitaminici, possono incidere sulla salute dei denti».

Quale legame tra gengivite e parodontite?

E il legame tra gengivite e parodontite? «La gengivite è legata prevalentemente a una scarsa igiene orale – risponde lo specialista –, mentre la malattia parodontale ha un’origine in prevalenza genetica ed ereditaria».

In alcuni casi, tuttavia, ci può essere una correlazione. «Generalmente a chi soffre di parodontite non basta pulire i denti con costanza, per cui è necessario sottoporsi a cure dentistiche periodiche: una pulizia ogni 2 o 3 mesi, in base alla condizione del paziente permette di arginare la malattia parodontale o almeno di ridurne la portata».

Chi lava bene i denti soffre meno di cuore

C’è poi un altro nesso da non sottovalutare: quello tra cuore e parodontite. «È stato dimostrato il legame tra la scarsa frequenza con cui si lavano i denti e problemi cardiaci – dice il medico –. Uno studio giapponese ha dimostrato che chi pulisce i denti cinque volte al giorno diminuisce fino al 30% la probabilità di malattie cardiovascolari. Il nesso è chiaro: i batteri – spiega il dottor Rizzi – proliferano nel cavo orale, area molto vascolarizzata, e da qui entrano nel circolo sanguigno depositandosi nei tessuti cardiaci con rischi seri come quello della pericardite e problematiche valvolari».

 

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