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Intossicazione alimentare da funghi: 10 regole per evitarla

24/11/2015

I funghi regnano sulle tavole autunnali ma dietro il loro consumo può nascondersi il rischio intossicazione. E non solo per i funghi velenosi, raccolti nei boschi e scambiati per funghi commestibili: anche funghi cotti in maniera scorretta o deteriorati o mal conservati possono mettere in pericolo la salute dell’uomo.

Quali sono i sintomi di un’intossicazione da funghi?

I sintomi sono diversi e dipendono dalle specie di funghi mangiati. Possono comparire subito dopo il pasto (da pochi minuti a 4-6 ore) o a distanza di più ore. Nel primo caso i sintomi possono dar vita a diverse sindromi (secondo la classificazione del ministero della Salute):

– Gastrointestinale: nausea, vomito, diarrea, dolori addominali, disidratazione

– Panterinica: sonnolenza, agitazione, disorientamento e convulsioni

– Muscarinica: sudorazione, lacrimazione, ipotensione e difficoltà respiratorie

– Psicotropa: allucinazioni, disturbi della visione distorsione della percezione dei colori e delle forme. Possono essere presenti anche disorientamento, agitazione ed aggressività

– Coprinica: in questo caso la tossina interferisce con l’alcol. Compaiono arrossamento cutaneo, agitazione e ipotensione

– Paxillica: può essere anche mortale. Si manifesta specialmente con ingestioni ripetute e i sintomi possono essere disturbi gastrointestinali, ittero, insufficienza renale acuta

– Nefrotossica, caratterizzata da un’insufficienza renale transitoria

Per quanto riguarda invece i sintomi che si manifestano a lunga distanza, e che comportano un alto rischio per la salute, si distinguono le sindromi:

– Falloidea: con ripetuti episodi di vomito e diarrea, epatite acuta con possibile necessità di trapianto. È potenzialmente mortale. L’intossicazione acuta causa un’epatite fulminante a cui si può rimediare solo con il trapianto di fegato, aggiungono gli specialisti dell’Unità Operativa di Medicina Interna ed Epatologia di Humanitas.

– Orellanica: caratterizzata da insufficienza renale con necessità di dialisi o trapianto

– Giromitrica: con sonnolenza, agitazione, convulsioni, contrattura, muscolare, anemia emolitica, danno epatorenale

(Per approfondire leggi qui: Intossicazione alimentare, cosa fare quando si viaggia)

Per chi vuole mangiare funghi in sicurezza basta seguire il decalogo del ministero della Salute:

  •  Consumare solo funghi controllati da un vero micologo. «Bisogna semplicemente escludere il fai-da-te e affidarsi invece a un esperto di funghi», avverte il professore. «Anche i funghi apparentemente atossici contengono invece tossine che possono scatenare una reazione allergica».
  • Consumare quantità moderate
  • Non somministrare ai bambini
  • Non somministrare a donne in gravidanza
  • Consumare solo in perfetto stato di conservazione
  • Consumare funghi ben cotti e masticare correttamente
  • Sbollentare i funghi prima del congelamento e consumarli entro 6 mesi
  • Non consumare funghi raccolti lungo le strade o vicino a centri industriali
  • Non regalare i funghi raccolti, se non controllati da un micologo professionista
  • Nei funghi sottolio si può sviluppare la tossina del botulino

Infine le istruzioni in caso di sospetta intossicazione: andare subito in Pronto Soccorso e portare con sé tutti gli avanzi di funghi, anche crudi o i resti della pulizia.

(Per approfondire leggi qui: Anziani a rischio intossicazione: uno su tre consuma cibi scaduti)

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