Listeria, tutto quello che c’è da sapere

Si tratta di un batterio che arriva dagli alimenti contaminati e, quando infetta il corpo umano, può provocare una infezione pericolosa chiamata listeriosi. Il primo caso risale al 1929 e nei paesi sviluppati sta diventando una malattia sempre più preoccupante per la salute pubblica. Seppur ancora relativamente rara, vale la pena sapere cos’è la listeria e come si manifesta. Ce lo ha spiegato la dottoressa Elena Azzolini, della direzione sanitaria di Humanitas.

 

Una malattia che colpisce soggetti fragili

Neonati, anziani, donne incinta e adulti con un sistema immunitario debole. La listeriosi colpisce soprattutto soggetti fragili. Il canale principale di diffusione di questo batterio è il cibo che viene venduto dalle catene della grande distribuzione. Questo batterio è inoltre molto diffuso nel suolo, nell’acqua, nella vegetazione e nelle feci di molti animali in cui la contaminazione è asintomatica. Può essere presente in alimenti che hanno temperature comprese fra gli 0 e i 45 gradi . In particolare in pesce, carne, verdure crude, latte non pastorizzato e latticini come burro e formaggi molli, ma anche cibi preconfezionati come hot-dog, carni crude, insalate preconfezionate, panini e pesce affumicato.

Il lungo periodo di incubazione (2-6 settimane) può rendere difficile l’individuazione degli alimenti specifici implicati. Il trattamento d’elezione della listeriosi è la somministrazione endovenosa di terapia antibiotica.

Come prevenire il contagio della listeria?

Il contagio si può prevenire mettendo in atto le generali norme igieniche e lavando bene gli alimenti freschi prima di tagliarli e cuocerli, stando attenti a separare le carni crude dalle verdure e dai cibi cotti prima di consumarle.

Anche coltelli, piani di lavoro e materiale della cucina deve essere accuratamente lavato prima e dopo l’uso.

Cuocendo gli alimenti ad alte temperature (>65°C) è possibile uccidere il batterio. Un’altra buona norma è infine quella di evitare di scongelare rapidamente gli alimenti sotto l’acqua fredda.

Redazione Humanitas Salute: