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Alimentazione

Dieta fast: possibile perdere peso? Meglio seguire alimentazione sana

13/06/2016

La dieta fast, quella in cui si mangia normalmente per 5 giorni e quasi si digiuna negli altri 2, può funzionare ma come funzionano altre diete meno restrittive. È la conclusione di uno studio realizzato da Austin Health e della University of Melbourne, in Australia.

Lo studio è stato condotto su 24 uomini obesi di età compresa fra 55 e 75 anni. I partecipanti hanno seguito 5 sessioni di terapia con un dietista in 6 mesi, la durata dello studio. Sono stati divisi in due gruppi: al primo è stato chiesto di seguire la dieta fast o 5:2 (quindi sole 600 calorie in due giorni della settimana, e alimentazione normale negli altri 5) mentre al secondo è stato assegnato un regime dietetico ridotto di 600 calorie giornaliere dalle 2400 consumate in media abitualmente.

(Per approfondire leggi qui: Lo sai che la dieta detox aiuta a prevenire le infiammazioni?)

I risultati sono stati una perdita di peso paragonabile in entrambi gli insiemi: meno 5,5 kg per i partecipanti sottoposti a dieta standard e 5,3 kg in meno per i seguaci della dieta 5:2. Inoltre i 24 uomini hanno beneficiato di una riduzione del grasso corporeo e del girovita con valori simili. La ricerca è stata presentata alla conferenza di Melbourne della Associazione dei Dietologi Australiani.

Il vero obiettivo di una dieta è la stabilità del peso

La dieta fast o del digiuno intermittente è nata nel Regno Unito e prevede la riduzione a un quarto dell’apporto calorico per due giorni a settimana (2000 e 2400 calorie per donne e uomini diventano 500 e 600). Nei due giorni in cui si mangia meno il principio di base è consumare alimenti ad alto apporto proteico e di fibre, che saziano di più. E quindi, suggeriscono i suoi ideatori, pesce, carne e verdure.

«Il sovrappeso e l’obesità scatenano una marea di proposte commerciali che, promettendo il massimo risultato con il minimo sforzo, purtroppo, risultano molto attraenti. Tutte le “diete” potenzialmente danno risultati in una certa percentuale di persone, il problema è per quanto tempo possono essere seguite e se vanno bene per tutti», sottolinea la dottoressa Manuela Pastore, dietista dell’ospedale Humanitas. «L’idea di avere 5 giorni alla settimana in cui si mangia quello che si vuole è sicuramente allettante ma in realtà non funziona così nemmeno in questa dieta: gli autori stessi consigliano infatti di non “abbuffarsi” e danno consigli per il conteggio delle calorie, in cosa consista la libertà quindi non è ben chiaro».

(Per approfondire leggi qui: Dimagrire, tutti i “vero” e “falso”)

«I tanti effetti benefici promessi non sono scientificamente provati soprattutto se rapportati a una dieta equilibrata che porti gradualmente a modificare abitudini scorrette, errori ricorrenti e a sapere gestire le varie situazioni imparando a scegliere come comporre i propri pasti. Non è concettualmente corretto il “tutto o niente” perché è ancora più difficile ottenere la stabilità del peso che è il vero obiettivo da perseguire con una dieta».

Correggere errori e cambiare stile di vita è la chiave per migliorare la salute

«I benefici che si possono ottenere della perdita di peso e dall’abitudine a mangiare sano sono fuori discussione ma si possono ottenere pensando alla dieta come a un percorso per migliorare lo stato di salute attraverso un cambiamento dello stile di vita piuttosto che attraverso le più svariate strategie o seguendo un qualunque manuale. Personalmente diffido sempre delle proposte dietetiche troppo pubblicizzate e troppo promettenti. L’obesità è una malattia cronica e come tale deve essere affrontata seriamente. Esistono professionisti in grado di adattare la dieta in base alle problematiche soggettive, un libro non può essere sufficiente, anzi, un regime dietetico può essere potenzialmente dannoso se messo in pratica da persone affette da alcune patologie o fragilità».

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