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Alimentazione

Diabete, occhio all’indice glicemico dei cibi!

12/06/2015

Chi è affetto da diabete non deve mai perdere di vista l’indice glicemico, cioè Il valore che indica la velocità di crescita della glicemia dopo il consumo di una certa porzione di un determinato alimento. Esso deve essere sempre tenuto sotto controllo attraverso una dieta adatta, come sottolinea il dottor Italo Nosari, responsabile dell’Ambulatorio di Diabetologia di Humanitas Gavazzeni.

Che cos’è, nello specifico, l’indice glicemico?

«L’indice glicemico è un valore che indica la capacità di un alimento di far aumentare la glicemia. Un indice glicemico alto indica una crescita veloce della glicemia».

Perché chi è affetto da diabete deve tenere sotto controllo l’indice glicemico?

«Chi soffre di diabete deve evitare aumenti repentini di glicemia. Tenere sotto controllo l’indice glicemico significa valutare quali alimenti possano essere assunti senza incorrere nei problemi che possono essere generati da questo innalzamento. Se vedo che un certo cibo mi provoca un aumento importante della glicemia, in futuro lo eviterò o ridurrò la quantità che ne assumo ».

Quali sono i cibi che hanno un indice glicemico alto e che quindi devono essere evitati dalle persone diabetiche?

«Tra i cibi che hanno un indice glicemico alto ce ne sono alcuni “insospettabili”, come ad esempio il pane bianco, che provoca una crescita della glicemia più veloce di molti altri alimenti. Da evitare, o da assumere in modo saltuario per coloro che soffrono di diabete, sono il miele, i cornflakes, la pizza, le piadine, la polenta. Dovendo scegliere tra pasta e riso è meglio propendere per la prima, che ha un indice glicemico più basso, specie se preparata a partire da semola di grano duro e cotta al dente. Da evitare anche il purè e le patate bollite e fritte».

Quali sono, invece, gli alimenti con un basso indice glicemico, ideali per i diabetici?

«I legumi in genere, il latte scremato, lo yogurt , i pomodori, la frutta fresca (in particolare mele, ciliegie, pere, albicocche e arance). Anche il gelato non ha un indice glicemico particolarmente elevato. Il controllo sull’indice glicemico e su un parametro anche più preciso che si chiama ”carico glicemico” è anche un controllo relativo alla quantità: consumi abbondanti di cibi con un indice medio-basso, possono produrre aumenti di glicemia maggiori rispetto a piccoli consumi di alimenti con indice glicemico alto. Quello che va sistemato è dunque l’equilibrio nell’assunzione complessiva di carboidrati, con particolare indicazione a consumare più fibra alimentare e cereali integrali. La fibra alimentare è un tipo di carboidrati che non viene digerito, e che rallenta per motivi fisici l’assorbimento nell’intestino di zuccheri e grassi assunti con l’alimentazione. È contenuta in legumi, verdure, frutta e cereali integrali. In italia il consumo di fibra è ancora ridotto. Un’indicazione parimenti importante è, per chi è affetto da diabete come nella popolazione generale, l’assunzione di olio di oliva extravergine. Ogni diabetico può comunque valutare su di sé l’impatto di ogni pasto, monitorando sul sangue capillare gli sbalzi dei livelli di glicemia provocati dall’assunzione delle varie combinazioni di alimenti».

 

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