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Alimentazione

Dieta proteica? Sì, ma con moderazione

20/10/2014

C’è chi sceglie la dieta proteica perché “è di moda” e chi invece non può resistere alla tentazione di verificare se è vero che consenta di perdere molti chili in poco tempo. Secondo i ricercatori dell’Università di Sydney, invece, le diete ricche di alimenti proteici avrebbero un altro vantaggio fondamentale: contrastare il desiderio di mangiare grassi e carboidrati.

Per questo per perdere peso non ci si dovrebbe concentrare tanto sul conteggio delle calorie introdotte con il cibo, quanto, piuttosto, sull’aumento del contenuto proteico dell’alimentazione.

«È noto da tempo che le proteine hanno un potere saziante maggiore rispetto a carboidrati e grassi – spiega Manuela Pastoredietista dell’Unità Operativa di Endocrinologia di Humanitas –. Se nel pasto la componente proteica è troppo scarsa, inevitabilmente, per raggiungere la sazietà, si mangeranno porzioni più abbondanti degli altri macronutrienti con conseguente maggiore apporto calorico».

Ma c’è di più. Infatti la dieta iperproteica sfrutta anche la termogenesi, cioè l’aumento del dispendio energetico legato alla digestione delle proteine, superiore rispetto a quello legato alla digestione di carboidrati e grassi.

 

Un eccesso proteico può essere pericoloso

La dottoressa Pastore sottolinea però anche altri aspetti, primo fra tutti il fatto che il senso di sazietà è legato anche a fattori come il contenuto di fibre del pasto, la forma fisica del cibo – solido o liquido –, l’assunzione contemporanea di altri macronutrienti e le quantità di alimenti ingeriti. «Nella maggior parte degli studi – aggiunge inoltre l’esperta – gli effetti sul dimagrimento sono stati dimostrati con introiti proteici molto superiori a quanto normalmente raccomandato» e «un importante eccesso proteico protratto nel tempo, soprattutto se di origine animale, può potenzialmente essere pericoloso».

Per questo motivo se si vuole dimagrire aumentando il consumo di proteine non si può non tenere conto di fattori individuali. Non solo, la dieta iperproteica non dovrebbe mai essere gestita in autonomia. Tenendo ben presenti questi punti l’alimentazione quotidiana può essere arricchita di proteine preferendo le fonti di origine animale a minor contenuto di grassi, come le carni bianche, il pesce, i latticini nelle loro versioni light, le uova e, fra i salumi, la bresaola.

Le proteine di origine vegetale sono invece presenti nei legumi – come fagioli, lenticchie, fave, soia, ceci e piselli – e nei cereali, come pasta, riso, orzo, mais e farro. Attenzione, però: se è vero che le proteine vegetali non sono associate ai grassi, non bisogna dimenticare che sono sempre associate ai carboidrati.

 

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