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Benessere

Piedi e gambe gonfie, innanzitutto bere!

03/07/2015

Piedi e gambe gonfie e pesanti, uniti a episodi di fastidiosi crampi notturni: il caldo improvviso nuoce parecchio alla circolazione, soprattutto per chi è affetto da insufficienza venosa, più o meno rilevante. Disturbi che possono essere controllati seguendo alcuni semplici regole: evitare la sedentarietà, mangiare in modo sano, bere molto (1 litro e mezzo o 2 al giorno di acqua).

«L’errore che compiono di solito le persone che soffrono di pesantezza e gonfiore delle gambe – spiega il dottor Marco Setti, responsabile della Chirurgia vascolare di Humanitas Gavazzeni – è bere poco. È invece necessario introdurre nell’organismo liquidi e quindi acqua, meglio se naturale, anche attraverso un’alimentazione più ricca di verdura e frutta. Utile può essere anche assumere, su indicazione medica, farmaci flebotonici che aiutano a migliorare la circolazione venosa (sfruttando i principi attivi dei bioflavonoidi, della vite rossa e della centella asiatica): le creme specifiche, che contengono flebotonici ed eparinoidi per ridurre il “calore” che si manifesta soprattutto ai polpacci, possono dare un contributo anche se non di grande efficacia».

 

Consigli pratici per stare meglio se le gambe ci fanno male

«Il consiglio per stare meglio quando si soffre di piedi e gambe gonfie è di fare attività fisica, stare in movimento, bere molta acqua e, di notte, tenere sollevate le gambe appoggiandole a un semplice cuscino – aggiunge il dottor Setti –. Purtroppo le donne, per questioni ormonali, legate a una gravidanza, per l’utilizzo della pillola anticoncezionale o per familiarità, sono più soggette degli uomini all’insufficienza venosa. Ne soffrono ben 7 donne su 10».

Per quanto riguarda invece gambe e viaggi lunghi (in aereo, auto o treno), dove i nostri arti sono costretti a spazi ridotti o posizioni rannicchiate, sarebbe buona abitudine indossare durante la durata del viaggio calze elastiche riposanti (70 denari) per migliorare la circolazione venosa. Chi ha invece familiarità con episodi trombo flebitici, è bene che si rivolga allo specialista. Sul fronte sole – conclude il dottor Setti – sì all’esposizione ma con moderazione e divieto assoluto invece se sono in atto infiammazioni di tipo flebitico. Al mare il consiglio è di camminare in acqua o nuotare, attività che producono una sorta di “idromassaggio” naturale e salutare».

 

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