Un corretto stile di vita può aiutare a stare meglio prima, durante e dopo una malattia, come dimostrato nel primo corso organizzato da Humanitas su questo argomento.

Com’è possibile migliorare la qualità della propria vita, rendendola più sana senza eccessivi sacrifici e spropositate rinunce? La collaborazione fra il dott. Wolfgang Gatzemeier, capo sezione di Senologia, e la prof.ssa Daniela Lucini, responsabile della sezione di Medicina dell’esercizio e patologie funzionali, ha portato al primo corso targato Humanitas sul miglioramento della salute attraverso attività fisica e alimentazione.

Questa prima edizione è stata realizzata in collaborazione con Mamazone, un’associazione di pazienti attive nel campo della prevenzione e della cura del cancro al seno, il cui prossimo appuntamento in Humanitas  previsto per il 19 ottobre. Cento donne, tutte ex pazienti, hanno partecipato animando le due ore del corso con domande relative ai propri dubbi e alle proprie esperienze. Ne abbiamo parlato proprio con i due medici interessati.

Dott. Gatzemeier, in che modo questo corso può aiutare le donne che sono sopravvissute a un carcinoma mammario?

«Anche se chiunque può beneficiare, nella propria salute, di uno stile di vita più sano, questo è particolarmente importante per le persone che hanno avuto problemi oncologici. È infatti ampiamente dimostrato come i pazienti che adottano alimentazione e abitudini sane possano avere notevoli benefici, sia a livello di esiti, durante i trattamenti, sia nelle minori possibilità di sviluppare recidive e secondi tumori. Sono dunque dell’opinione che insegnare ai pazienti come migliorare il proprio stile di vita sia certamente una parte importante dei doveri di un medico e che corsi di questo genere dovrebbero essere erogati a tutti i pazienti che lo desiderano. È inoltre necessario un approccio pratico, che insegni più come comportarsi che inutili nozioni teoriche; anche per questo, per rendere possibile l’interattività di questo corso, facendo in modo che i pazienti possano fare domande e avere un rapporto diretto, abbiamo limitato l’auditorio a cento partecipanti».

Prof.ssa Lucini, che consigli darebbe a chi volesse migliorare la propria salute attraverso uno stile di vita più sano?

«Prendersi cura del proprio stile di vita porta grandi vantaggi. Spesso non è necessario un grande sforzo per cominciare a vedere i primi progressi, e questi funzionano a loro volta da stimolo per migliorare ulteriormente. È però necessario, particolarmente per chi non è giovanissimo, misurare la propria condizione di partenza con l’aiuto di un medico, che possa consigliare in merito a cosa è possibile fare e a quali siano gli obiettivi più realistici, considerati caso per caso. Detto questo, l’esercizio fisico, con intensità differenti, può giovare a tutti; mangiare sano, invece, non ha davvero alcuna controindicazione, a prescindere da età e condizioni di salute. È importante per tutti imparare a cucinare utilizzando quantità minime di grassi ed a valutare correttamente l’apporto calorico di ogni alimento».

 Potrebbe darci qualche piccola indicazione pratica?

«Per ridurre la quantità di grassi contenuta negli alimenti che prepariamo, una buona idea potrebbe essere utilizzare metodi di cottura diversi, come ad esempio la cottura al vapore, alla piastra, poco vino bianco, il cui alcool evapora nel processo di cottura, al posto dell’olio o del burro. Le proteine, invece, non sono da evitare, se assunte in giusta quantità e se provengono da alimenti di buona qualità come le carni magre e pesce. Un altro accorgimento può essere quello di evitare di ingerire diverse fonti di carboidrati (ad esempio pane, pasta e patate o legumi) nello stesso pasto. Infine, è certamente necessario moderare l’assunzione di dolci e superalcolici e, se non si riesce proprio a eliminarli del tutto, assumerli solo sporadicamente.

A cura di Matteo Nicolosi