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Salute e benessere nel grande Nord: Scozia e Svezia

11/09/2002

Scozia, my love
Due settimane in Scozia sono un vero paradiso di vacanza. Certo, dipende dai gusti, di sicuro non bisogna soffrire di reumatismi o sognare solo caldi lidi per il riposo estivo. In questo caso la Scozia non è l’ideale. Il clima è più o meno mite in tutte le zone, in agosto una maglietta di cotone e un jeans sono il look ideale di giorno e alla sera un maglione di cotone basta e avanza. Ma il sole è quasi un perfetto sconosciuto, fa capolino raramente e si concede per poche ore, pare quasi volersi allineare allo stile di vita dei nobili locali, duchi e conti, proprietari di incantevoli castelli immersi in enormi distese di terreno, aperte al pubblico perché troppo costose da mantenere. A mio parere l’itinerario più stimolante prevede appunto la visita di dimore storiche, ricche di antichità e splendidi parchi.
Tra un castello e l’altro si incontrano Pub stanchi e fumosi e deliziosi paesini di pescatori dove è ancora possibile gustare il sapore del pesce appena pescato o ascoltare cornamuse incantatrici. Ma per carità evitate tutto ciò che è ricoperto di salse o burro, qui ne usano in abbondanza e per l’italiano disabituato al condimento pesante sono davvero una bomba.
La Scozia è ancora in gran parte una terra incontaminata, con piccole spiagge bianche (ma niente bagno nel mare, l’acqua è davvero gelida), scogliere a strapiombo e fitta pioggerella poco bagnata ma fastidiosa, fedele compagna per lunghi tragitti.
Certo l’inquinamento atmosferico non è un problema. L’aria è spesso umida ma ricca d’ossigeno e i colori vivi della natura contrastano efficacemente la mancanza di luce donando serenità allo sguardo anche nei giorni di pioggia. Eppure è facile immaginare che in un paese dove la tonalità predominante del cielo è scura le depressioni siano purtroppo frequenti. E invece no, al contrario, il carattere degli scozzesi è molto cordiale e gioioso. Di sicuro annegano preoccupazioni e tristezze nella birra più buona del mondo.
A pensarci bene forse l’unico vero difetto di questo popolo, secondo il nostro modo di pensare, è la pulizia. Nei pub e nei ristoranti più comuni non è d’uso lavare il tavolo quando un cliente lo lascia libero, così come nelle camere dei Bad & Breakfast trovi moquette dappertutto, anche in bagno.
La polvere impera e non dà scampo, dicono che fa bene al sistema immunitario, nei luoghi troppo puliti in fondo si formano meno anticorpi.
Sarà, ma questo è l’unico aspetto critico di una vacanza davvero indimenticabile che mi sento di consigliare. Un connubio natura-cultura davvero indovinato.

Luigi Scartabellati – Milano.

Una capitale del nord
Visitare le capitali europee è la mia passione. Per questo motivo quest’estate ho scelto Stoccolma. La Svezia è una nazione vasta, ma con pochi abitanti, ricca davvero di una natura selvaggia e popolata di alci. La sua capitale è una città davvero splendida, la gente è molto cordiale e le atmosfere sono da sogno. Basti pensare che sorge su una miriade di isole collegate tra loro. La parte più vecchia con le sue case colorate è il vero cuore della città. Ma è affascinante anche il palazzo reale e il museo nordiska. C’è molto da vedere, ma ho rischiato di rimanere in albergo tutta la vacanza. Era un albergo speciale che sorgeva su una piccola isoletta: si trattava di una vecchia prigione e le camere sorgono nelle originarie cellette. Il giorno stesso che sono arrivata ho accusato i primi sintomi di cistite. Li ho riconosciuti perché mi era già capitata in passato, ma non avevo pensato all’eventualità che mi potesse accadere ancora. Nella mia farmacia personale c’erano farmaci di ogni genere, ma niente di specifico. Nonostante l’antinfiammatorio che presi immediatamente, mi accorsi che il bruciore e lo stimolo non passavano. Ricordavo il nome della medicina e il principio attivo, perciò telefonai subito a una farmacia per chiedere come potevo acquistarla. La risposta fu chiara: era necessaria la ricetta. Allora cercai sulle pagine gialle il numero di un medical center aperto 24 ore e mi misi in contatto con un medico. Lui, disponibilissimo disse che avrebbe potuto raggiungermi subito in albergo per verificare le condizioni e scrivere la prescrizione, ma il tutto era a pagamento. Infatti, prima di partire non sono stata abbastanza previdente da procurarmi il modello europeo che permette di utilizzare la propria tessera sanitaria nei Paesi della Cee. Il consiglio che voglio lanciare a tutti è quello di recarsi alla propria ASL di appartenenza e informarsi su questo modello prima di intraprendere un viaggio.

Benedetta Gandini – Milano

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