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Sai come insegnare l’amore per la lettura ai tuoi figli?

15/10/2018

Anche quando si parla di bambini e lettura, come per ogni altro tipo di insegnamento, il metodo di maggior successo per trasmettere una buona abitudine resta quello il dare il buon esempio. Leggere deve trasformarsi in un piacere che i più piccoli devono apprendere fin da bambini, per poi diventare una passione consolidata in età adulta. Abbiamo parlato con il dottor Marco Nuara, pediatra di Humanitas, di come i genitori possono insegnare ai bambini l’amore per i libri.

 

Il libro, uno stimolo importante dai 6 anni in avanti

L’unico requisito è quello di saper leggere. Ecco perché già dai 5-6 anni in avanti, i bambini possono e devono essere incoraggiati nella lettura. Non è detto però che già dai 9 mesi i bambini non possano iniziare a familiarizzare con il mondo di carta, sfogliando e manipolando. Per incoraggiare ciò è bene regalare fin da subito al bambino uno spazio per la libreria personale, nel quale i piccoli possano “pescare” volumi a loro piacimento. Via libera ai libri-gioco, cioè quelli che attraverso suoni o odori, magari, stimolano la multisensorialità, mentre un ruolo principale, prima dei 6 anni, lo deve avere anche il tempo dedicato alla lettura a voce alta.

“Già dai 6 mesi di vita è utile far famigliarizzare i bambini con i libri leggendo loro, mostrando loro le pagine, indicando le figure e lasciando poi il libro tra le loro mani in modo che possano sfogliarlo e ‘rileggerlo’. Per questo scopo é preferibile scegliere libri robusti, cartonati o di stoffa, con poche parole e poche figure per pagina – spiega Nuara. Questa attività, oltre a far prendere confidenza con i libri e insegnare loro il piacere di leggere, stimola i bambini all’ascolto e alla ripetizione. Elementi utili per lo sviluppo del linguaggio.”

 

L’importanza degli argomenti

I libri, per i bambini piccoli, rientrano nella sfera emotiva più che cognitiva. Ecco perché se vogliamo far appassionare i più piccoli alla lettura è bene scegliere libri che parlano di cose a loro vicine: per esempio le sfide evolutive con cui hanno a che fare tutti i giorni, come l’andare a dormire, lo stare seduti a tavola quando si mangia o l’andare all’asilo. I libri che leggono devono fare da specchio alla loro realtà quotidiana. Ben vengano, infine, quelli che contengono suggerimenti sulle attività da fare con i genitori, come preparare ricette semplici o costruire giocattoli. Le preferenze dei genitori, infine, non dovrebbero mai soffocare quelle del bambino. “Lasciate che siano i bambini a scegliere il libro da leggere – raccomanda il pediatra -. E se vorranno toccare tutto e girare le pagine, anche se non abbiamo finito di leggere, lasciateli fare. Come in tutte le attività che facciamo fare loro sono fondamentali il piacere e il coinvolgimento”.

 

L’importanza di dare l’esempio

Spiegare ad un bambino perché è importante leggere può essere parte dell’azione educativa esercitata su di lui, ma non può prescindere dal fatto che il bambino deve vedere effettivamente gli adulti fare quello che dicono a lui. In buona sostanza, l’esempio vince sempre su tutto. Andare insieme in biblioteca per scegliere un libro, per esempio, è un’attività che coinvolge in modo vincente il bambino nel mondo dei libri e lo fa sentire partecipe di qualcosa di attivo.

Questa attività inoltre riduce l’iperstimolazione tecnologica che deriva da giochi su tablet, computer che, essendo caratterizzata da una gratificazione più immediata e visivamente stimolante, rischia di prendere sull’esperienza “lenta” rappresentata dalla lettura di un bel libro.

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