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Fuso orario pericoloso per le vene

03/01/2002

Una ricerca condotta da un gruppo di ricercatori inglesi di Building Research Establishment redatta per l’aviazione inglese ha ipotizzato la possibilità di un legame tra fuso orario e trombosi venosa profonda (TVP).

Il risultato della ricerca, spiegano gli esperti dell’ALT, Associazione per la Lotta alla Trombosi, è in apparente contraddizione con le dichiarazioni di alcune compagnie aeree secondo le quali non esisterebbero prove sufficienti di un legame tra i viaggi a lunga percorrenza e la trombosi venosa profonda.

Al contrario il rapporto conferma l’esistenza di un legame diretto tra alcuni fattori tipici dei voli a lunga percorrenza (prolungata immobilità, diminuzione della pressione atmosferica, disidratazione) e l’insorgere della trombosi venosa profonda. Inoltre i viaggi lunghi in aereo dove si attraversano diversi fusi orari possono causare una serie di disturbi del ciclo sonno-veglia. Questa sindrome, nota con il nome di jet-lag, provocando un’alterazione del sonno dovuta al fuso orario determinerebbe anche un’alterazione metabolica che favorirebbe l’insorgere della trombosi venosa profonda.

Nel rapporto si legge che i passeggeri che tentassero di prevenire la trombosi venosa profonda alzandosi di tanto in tanto per una breve passeggiata potrebbero addirittura peggiorare la situazione, anziché migliorarla. Infatti tra un esercizio e l’altro potrebbe verificarsi un rigonfiamento delle gambe: «In questo caso gli esercizi eseguiti rimanendo seduti sarebbero preferibili alla passeggiata».

Il gruppo di ricercatori ha invitato il governo inglese a creare un fondo da destinare alla ricerca sui legami esistenti tra voli a lunga percorrenza e la trombosi venosa profonda.

Le autorità inglesi hanno preso visione del rapporto e delle prove scientifiche su cui si basa, ora stanno verificando la possibilità di accludere ai biglietti aerei un avviso in cui si informa il passeggero sui potenziali rischi della trombosi venosa profonda e sui metodi per prevenirla.

Che cos’è la trombosi venosa profonda
La trombosi, un coagulo che si forma in un vaso sanguigno, sarebbe di per sé un fenomeno naturale, fisiologico, che dovrebbe provvedere ad arrestare un’emorragia e a guidare la guarigione della ferita, ma che in determinate condizioni può diventare patologico.
Il sistema di coagulazione è regolato da proteine presenti nel sangue: di queste, alcune mantengono il sangue liquido, altre invece lo fanno coagulare in caso di necessità, ad esempio a contatto con l’aria. Questo sistema, normalmente “intelligente”, può a volte confondersi, ordinando al sangue di coagulare quando non c’è bisogno. In questi casi il sistema fibrinolitico, che svolge una funzione di controllo, interviene sciogliendo i coaguli inutili. Ma se il carico di lavoro è eccessivo, può formarsi un trombo che ostruisce un vaso. Quando ciò avviene in una vena periferica si verifica la trombosi venosa profonda.
Ogni trombo è soggetto ad un’evoluzione naturale: può sciogliersi completamente da solo, può risalire il vaso estendendosi, oppure può rompersi, e i suoi frammenti, entrando in circolo, possono causare un’embolia per esempio polmonare, oppure periferica nelle arterie degli arti inferiori o cerebrali.

Scheda Riassuntiva a cura del Comitato Scientifico di ALT
Quali sono i sintomi?
dolore al polpaccio sotto forma di crampo
pelle lucida e infiammata nella zona colpita
gonfiore
presenza di un cordone rosso e dolente sulla superficie della gamba
accelerazione del battito cardiaco con accessi di tosse ingiustificata
striature rossastre nel catarro
Chi rischia di più?
chi ha avuto già precedenti trombosi venose e o arteriose
chi ha subito di recente un trauma, una ingessatura, o un’operazione chirurgica;
chi ha in famiglia casi di consanguinei che hanno avuto il medesimo problema
chi ha problemi cardiovascolari su base ischemica (infarto , angina, ischemia, by pass)
le donne e gli uomini con più di quarant’anni
le donne in gravidanza
le donne che fanno uso di pillola anticoncezionale
chi fuma
chi è sovrappeso o obeso
Che cosa fare per rischiare meno durante i lunghi viaggi?
alzarsi e muoversi almeno ogni ora
di tanto in tanto tendere le caviglie e roteare i piedi
bere molta acqua prima e durante il volo
se possibile portare calze elastiche
per chi ha già avuto problemi di TVP, chiedere consiglio al curante sull’opportunità di eseguire una profilassi con anticoagulanti prima del viaggio.

A cura di Lucia Giaculli

Per ulteriori informazioni:
ALT – Associazione per la Lotta alla Trombosi onlus
via C. Correnti 14, 20123 MILANO
tel. 02.720.11.444 – fax 02.720.21.776
sito: www.trombosi.org
e-mail: alt@trombosi.org

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