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In Salute

Gambe stanche e gonfie: quando rivolgersi allo specialista?

23/04/2021

Sono molte le donne che, anche a causa della sedentarietà dettata dallo smartworking – a sua volta provocata dalla pandemia da COVID-19 che stiamo vivendo – si sono ritrovate con le gambe più stanche e gonfie. 

È infatti comune che capitino crampi notturni, indolenzimento, formicolio, e che si senta il bisogno di non tenere mai le gambe ferme, specie la sera, a letto. Sono tutti sintomi che possono indicare un disturbo vascolare ereditario o causato da uno stile di vita troppo sedentario. Una visita di chirurgia vascolare sarà d’aiuto per fare luce su questi sintomi.

Ne parliamo con la dottoressa Elisa Casabianca, angiologo e chirurgo vascolare di Humanitas San Pio X.

I sintomi a cui prestare attenzione

 «Il gonfiore delle gambe, più spesso intorno alle caviglie, può essere un problema ereditario che si manifesta anche in donne di giovane età. All’inizio la paziente è portata a pensare che le cause siano i tacchi troppo alti o i jeans troppo stretti, ma basta che aumentino le temperature, oppure che la donna sia un po’ in sovrappeso o il suo stile di vita sia sedentario, per peggiorare la situazione delle gambe. E se all’inizio può bastare un po’ di riposo con le gambe sollevate a dare sollievo, quando la causa del gonfiore e dei crampi non è studiata e trattata adeguatamente, il problema può rimanere in maniera permanente o addirittura peggiorare con l’avanzare dell’età, la gravidanza e la menopausa. Se le gambe diventano dolenti, gonfie, stanche e capitano frequenti crampi notturni, è opportuno rivolgersi a uno specialista per capire di cosa si tratta e quindi prescrivere la cura più adeguata. Durante la visita, oltre alla raccolta dei dati su storia familiare e abitudini (anamnesi) è utile studiare la circolazione sanguigna con l’ecocolorDoppler», sottolinea la dottoressa.

Il riposo non è sempre la soluzione

 «Quando la circolazione venosa degli arti inferiori è sana, il sangue risale senza problemi verso il cuore e i polmoni per ossigenarsi, e poi tornare in circolo come sangue arterioso per portare ossigeno e nutrienti in ogni tessuto e organo», spiega la dottoressa Casabianca.

«In presenza di fattori quali predisposizione specifica, familiarità, obesità e sovrappeso, età, sedentarietà, questo meccanismo di ritorno venoso del sangue si altera, si viene a creare stasi venosa, ovvero ristagno di sangue nelle vene. Di frequente, all’insufficienza venosa, cioè all’incapacità del sangue di tornare in modo efficace e funzionale al cuore, si associa un’alterazione del sistema linfatico degli arti inferiori che causa il gonfiore a gambe e caviglie, dolore, crampi notturni, formicolii e dolore fino al polpaccio. Per riattivare il circolo venoso e contrastare la sensazione di pesantezza e fastidio causato da gambe e caviglie gonfie, l’attività fisica – come ad esempio anche una semplice passeggiata – è un ottimo rimedio per evitare il ristagno di liquidi nelle gambe, che è appunto la causa del gonfiore. Insieme all’attività fisica, il rimedio più indicato è l’uso di calze elastiche (elastocompressive) che comprimendo le vene dall’esterno, riducono il ristagno di sangue, oltre ad adottare sani stili di vita che includono una dieta sana ricca di frutta e verdura, vitamine e sali minerali che contribuiscono a ridurre il problema del ristagno dei liquidi», conclude l’esperta.

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