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Ma che caldo che fa!

09/07/2002

Caldo e ozono, come sempre, sono i protagonisti in negativo dell’estate. Soprattutto per chi rimane in città. Tanto che persino il comune di Milano ha messo in guardia i cittadini dai rischi di questa “accoppiata”, affiggendo manifesti in metropolitana. Ma quali sono i pericoli che questi fattori tipicamente estivi comportano? Lo chiediamo al dott. Maurizio Tommasini, responsabile dell’Unità Operativa di Medicina Generale e Epatologia di Humanitas.

Quando il caldo crea davvero disagio
“Il disagio principale – spiega il dott. Maurizio Tommasini – deriva dall’associazione di temperature elevate ad un alto grado di umidità, che in pratica aumenta il caldo avvertito dall’organismo. In queste condizioni tutti gli organi e gli apparati sono sottoposti ad un “superlavoro” per mantenere la temperatura corporea ad un livello ottimale.”

Sudando si perdono molti liquidi
Così, ad esempio, si suda di più per disperdere il calore in eccesso. In questo modo però si perdono liquidi e sali minerali e si rischia la disidratazione. Ma non solo, perché quando si perdono molti liquidi il sangue diventa più denso e il cuore deve fare più fatica per farlo circolare nell’organismo. E se a questo si aggiunge il fatto che il caldo favorisce la dilatazione dei vasi sanguigni richiedendo pertanto un maggiore afflusso di sangue ai tessuti (necessario a disperdere il calore), si capisce come il lavoro del cuore diventi “centrale”.

Chi deve stare maggiormente in guardia
“E proprio per questo – prosegue Tommasini – i cardiopatici devono stare particolarmente attenti. Attenzione però anche ai bambini e agli anziani, che vanno incontro molto facilmente alla disidratazione e a chi soffre di malattie respiratorie”. Il caldo, infatti, fa aumentare la frequenza respiratoria aggravando i sintomi, soprattutto se associato all’ozono. Questo gas, che si forma per azione dei raggi UV sugli inquinanti emessi dalle auto e dalle industrie, può infatti causare irritazioni a naso, gola e bronchi.

Come proteggersi?
Innanzitutto cercare di non uscire nelle ore più calde, dalle 13 alle 16, quando anche la concentrazione di ozono nell’aria è più elevata. In queste ore è meglio anche evitare sforzi eccessivi e attività fisica all’aria aperta, da praticare entro le 10 e dopo le 18. Per rinfrescarsi vanno benissimo i climatizzatori, che tolgono anche l’umidità, a patto di evitare le temperature troppo basse (al massimo scendere 5-6 gradi sotto la temperatura esterna). Sì anche ai parchi, alle pinete, alle docce fresche, ai bagni in piscina e ai ventilatori, che asciugano la pelle permettendo al corpo di traspirare e di disperdere il calore in eccesso.
Per evitare il rischio di disidratazione, bere sempre molto durante la giornata: soprattutto acqua, ma anche succhi di frutta e tè. Via libera anche alla frutta e alla verdura e agli integratori di sali minerali, che vanno però consumati attenendosi scrupolosamente alle istruzioni, senza superare le dosi consigliate.
No, infine, ai pasti troppo abbondanti o pesanti che affaticano ulteriormente l’organismo, alle bibite gelate perché mettono a rischio di congestione, e all’alcool che aumenta la vasodilatazione facendo faticare il cuore.

A cura di Silvia Rosselli

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