Oculistica

Come curare lo strabismo?

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Si potrebbe pensare che sia solo un’anomalia estetica, ma in realtà lo strabismo indica, nella maggioranza dei casi, un disordine della vista che può essere più o meno grave. Per questo, fin dalla sua prima comparsa, è importante rivolgersi a uno specialista per un esame oculistico.

Approfondiamo l’argomento con il dottor Lorenzo Fuscaldo, ortottista in Humanitas Medical Care.

Che cos’è lo strabismo

Lo strabismo è un’anomalia della visione caratterizzata dal disallineamento degli occhi, che non risultano perfettamente coordinati nei loro movimenti. In pratica, un occhio può essere rivolto in una direzione differente rispetto all’altro, provocando una percezione visiva alterata. Questo avviene perché ciascun occhio cattura un’immagine distinta, che normalmente il cervello sovrappone e combina per ottenere una visione unitaria e tridimensionale (stereopsi). Nel caso dello strabismo, questa fusione delle immagini risulta compromessa, portando a visione doppia o alla perdita della profondità spaziale.

Il disallineamento oculare può presentarsi in diverse forme: uno degli occhi può restare dritto mentre l’altro devia verso l’interno (esotropia o strabismo convergente), verso l’esterno (exotropia o strabismo divergente) oppure verso l’alto o il basso (rispettivamente ipertropia e ipotropia). Lo strabismo compromette la normale visione binoculare, rendendo difficile il corretto utilizzo di entrambi gli occhi insieme.

Nei bambini, se non trattato tempestivamente, lo strabismo può evolvere in ambliopia. Il piccolo, infatti, tende a sopprimere automaticamente l’immagine proveniente dall’occhio deviato per evitare confusione, utilizzando solo l’occhio dominante. Questa azione può portare alla perdita della percezione tridimensionale e, nel tempo, alla riduzione dell’acuità visiva dell’occhio meno utilizzato, che non si sviluppa in modo ottimale.

Questo disturbo può insorgere a qualsiasi età. Negli adulti, quando si manifesta, provoca immediatamente diplopia (visione doppia), poiché il cervello, abituato a elaborare entrambe le immagini, non riesce a ignorare quella proveniente dall’occhio disallineato. Questo effetto può risultare altamente invalidante nella vita quotidiana.

Quali sono le cause dello strabismo?

Le cause dello strabismo non sono sempre identificabili con certezza, ma tra i principali fattori scatenanti si trovano:

  • fattori genetici (predisposizione ereditaria)
  • patologie oculari – disturbi come cataratta o ptosi palpebrale possono compromettere la capacità visiva e ostacolare la corretta fissazione degli oggetti
  • difetti refrattivi, ipermetropia, miopia o astigmatismo che, se non corrette adeguatamente, possono interferire con il normale sviluppo del controllo motorio degli occhi
  • paresi cerebrale. Poiché il coordinamento dei movimenti oculari è regolato dal cervello, disturbi neurologici possono facilitare la comparsa dello strabismo
  • paresi di uno o più muscoli oculari
  • malattie neurologiche, traumi, diabete, ipertensione.

La diagnosi di strabismo

La visita oculistica e quella ortottica rappresentano gli strumenti diagnostici fondamentali per individuare la presenza di strabismo. 

L’iter diagnostico prevede una serie di esami specifici, tra cui:

  • visita oculistica completa, comprensiva della valutazione dell’acuità visiva
  • esame dei riflessi luminosi corneali
  • cover test
  • esame della stereopsi, per verificare la capacità di percezione tridimensionale
  • studio della motilità oculare.

Se lo strabismo dipende dalla paralisi di un nervo cranico, possono essere necessari esami di diagnostica per immagini, come la tomografia computerizzata (TAC) o la risonanza magnetica (RM).

Grazie alle nuove tecnologie oggi è possibile esaminare con estrema precisione l’occhio e le sue strutture anatomiche. Questo consente di ottenere diagnosi dettagliate e di pianificare trattamenti mirati in base alla specifica patologia riscontrata.

Come si cura lo strabismo?

Il trattamento dello strabismo può prevedere sia approcci non chirurgici che chirurgici.

Approccio non chirurgico

  • Correzione dei difetti refrattivi
  • Occlusione dell’occhio che vede meglio. Questa tecnica prevede la chiusura temporanea dell’occhio “migliore”, obbligando quello più debole a lavorare e rafforzarsi. Si può occludere l’occhio utilizzando una benda-tampone o una lente opaca. Una volta raggiunta la stessa acuità visiva tra i due occhi, il trattamento viene gradualmente ridotto, monitorando i progressi nel tempo.
  • Lenti prismatiche integrate all’occhiale, che aiutano riallineare la visione binoculare.
  • Esercizi ortottici studiati per ridurre uno squilibrio muscolare degli occhi.

Approccio chirurgico

Quando i trattamenti non chirurgici non bastano, si può ricorrere all’intervento chirurgico per correggere l’alterata funzionalità dei muscoli oculari. L’obiettivo è ripristinare un allineamento il più possibile fisiologico degli occhi.

L’intervento può coinvolgere solo i muscoli dell’occhio deviato oppure interessare entrambi gli occhi. L’operazione mira a un riallineamento più preciso possibile e correggere la capacità di azione di uno o più muscoli oculari.

In alcuni casi, possono essere necessari più interventi per ottenere il risultato ottimale, sia dal punto di vista funzionale, sia estetico.