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Tecnologia

Ultralenti per i super-miopi

15/09/2009

Saranno le lenti di ultima generazione, alternative al laser per i casi inoperabili, una delle soluzioni più innovative dell’oculistica del futuro. Questa novità, le prospettive migliori per la cura e la prevenzione del cheratocono e un sistema diagnostico che permette di vedere l’invisibile sono stati presentati all’edizione 2009 di Refractive online.

Lenti intraoculari di nuova concezione alternative al laser nei casi più gravi di miopia. Laser a eccimeri e cross-linking per curare in modo non invasivo il cheratocono, ma anche attenzione alle alterazioni della tiroide per prevenire il rapido peggioramento della malattia. Speciali lenti per la cataratta, che correggono l’astigmatismo. E una tecnologia diagnostica laser per “vedere l’invisibile” e indagare la struttura corneale.

Queste le principali novità presentate a Refractive.online, il congresso internazionale di Oculistica in che si è tenuto 17 e 18 settembre presso l’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano. L’appuntamento scientifico, giunto alla sua ottava edizione, è stato organizzato dal dott. Paolo Vinciguerra, responsabile dell’Unità Operativa di Oculistica dell’ospedale. Divenuto un importante momento di incontro e confronto sulle metodiche di intervento e gli strumenti diagnostici più innovativi nell’ambito della Chirurgia Refrattiva, Refractive.online ha visto la partecipazione di oltre 500 specialisti italiani e stranieri provenienti da tutto il mondo. Tra questi anche alcuni fisici, per analizzare dal punto di vista matematico e molecolare la risposta alla chirurgia.

Miopia: ecco l’ultralente
Una delle principali novità presentate nel corso dell’appuntamento scientifico sono state le lenti intraoculari di nuova concezione. Ultrasottili ed ultraflessibili, offrono un’importante alternativa al laser. “Nei casi più gravi di miopia, inoperabili (ad esempio in pazienti con -15 o -20 diottrie) – spiega il dott. Vinciguerra – queste lenti permettono di correggere i difetti visivi. Inserite davanti all’iride attraverso un’incisione di soli 2 millimetri che non richiede suture, rappresentano una soluzione reversibile: in caso di intollerabilità si possono togliere senza problemi. Inizialmente affiancheranno il laser per i casi non operabili, ma in futuro sono destinate a divenire un’alternativa importante”. Sono le uniche lenti di questo tipo ad essere state provate per 10 anni in un gruppo controllato di oltre 1.000 pazienti. Disponibili in Europa da luglio, sono già state impiantate in Humanitas in alcuni pazienti.

Cheratocono: il ruolo della tiroide e della gravidanza
Un’affezione degenerativa della cornea che ne provoca gradualmente lo sfiancamento, l’estroflessione e l’assottigliamento all’apice: è il cheratocono, che colpisce all’anno 50 persone ogni 100.000, generalmente fra i 20 e i 30 anni. E’ una malattia con origini genetiche e un’evoluzione soggettiva. Nelle fasi iniziali determina un peggioramento della qualità visiva, negli stadi più avanzati opacizzazione e in alcuni casi anche la perforazione della cornea. Fino a poco tempo fa la cura del cheratocono era affidata ad occhiali speciali o lenti a contatto; quindi, in caso di evidente deformazione della cornea, al trapianto di cornea. Ma negli ultimi anni sono stati fatti importanti progressi per la stabilizzazione e la cura di questa malattia.
“A Refractive on-line abbiamo presentato una scoperta che apre nuove prospettive sia per la cura sia per la prevenzione del cheratocono – spiega il dott. Vinciguerra -. Convinti che gli occhi siano lo specchio dell’organismo, attraverso un’anamnesi accurata dei pazienti in Humanitas abbiamo verificato che la progressione del cheratocono è correlata a disfunzioni della tiroide: l’andamento della malattia infatti è molto più rapido in caso di presenza di patologie tiroidee. Lo stesso accade in corso di gravidanza e allattamento. Abbiamo quindi sviluppato una diagnostica specifica per capire quali pazienti svilupperanno il cheratocono in forma più violenta, in modo da poter non solo curare la malattia, ma anche intervenire su ciò che lo peggiora. La scoperta della correlazione è utile sia per prevedere l’evoluzione della patologia sia per prevenirla: in caso di patologie tiroidee o familiarità, la sorveglianza della cornea diventa imperativa per monitorare un’eventuale insorgenza del cheratocono”.

Laser e cross-linking per il cheratocono
Da 4 anni il cross-linking, tecnica innovativa basata sul laser ad ultravioletti, consente una cura non invasiva e indolore del cheratocono. Fra i primi centri In Italia ad utilizzare questa metodica, a livello sperimentale, l’Istituto Clinico Humanitas oggi detiene il maggior numero di casi trattati (oltre 500 in quasi 4 anni).
La validità di questa tecnica è stata sancita da diverse pubblicazioni su prestigiose riviste scientifiche: Opthalmology, Archives of Opthalmology e Journal of Refractive Surgery. “Con il laser ad eccimeri si rimodella la cornea – spiega il dott. Paolo Vinciguerra – e grazie al cross-linking (intervento di fotodinamica corneale) la sua struttura viene rinforzata attraverso l’intreccio e l’aumento dei legami tra le fibre del collagene corneale. Si tratta di una chirurgia ‘molecolare’, perché utilizza un fluido e una radiazione per cambiare lo stato delle molecole che tengono insieme gli strati della cornea.
Dagli studi condotti il cross-linking si è dimostrato non solo in grado di rallentare un ulteriore sfiancamento della cornea affetta da cheratocono progressivo, ma addirittura – come evidenziato dai controlli a quasi 4 anni di distanza dall’intervento – capace di migliorare la forma della cornea e la qualità visiva. In un certo numero di casi tale trattamento si è anche dimostrato utile nel ridurre l’astigmatismo”.

Cataratta: nuove lenti correggono l’astigmatismo
Diversamente da quelle normalmente utilizzate, speciali lenti di ultima generazione consentono di correggere l’astigmatismo nei pazienti operati di cataratta. In Humanitas, il loro uso si integra con un software messo a punto presso l’ospedale che, tramite un sofisticato sistema di misurazione dei parametri biomedici (diametro e spessore della cornea, caratteristiche della pupilla, distanza fra cornea ed iride ecc.) determina il posizionamento migliore della lente ai fini della correzione dell’astigmatismo.

Una diagnostica per vedere l’invisibile
L’OCT del segmento anteriore è una nuova tecnologia laser per indagare la struttura corneale. Utilizzato in Humanitas, permette di analizzare in maniera approfondita le caratteristiche morfologiche ed ultrastrutturali della cornea, e di vedere fino a che punto gli strati di quest’ultima sono coinvolti dalla malattia. Agendo su un campo di luce invisibile, riesce a visualizzare gli strati sottostanti della cornea con una risoluzione altissima.

La nuova oculistica di Humanitas
Dallo scorso mese di maggio l’Oculistica di Humanitas dispone di nuovi e più ampi spazi. Il piano terra di una palazzina antistante all’ospedale (building 5) è infatti interamente dedicato alle attività dell’Unità Operativa diretta dal dott. Vinciguerra. Qui i pazienti possono disporre dei più moderni dispostivi diagnostici e terapeutici e di un modello organizzativo avanzato. Gli spazi infatti sono concepiti con l’area d’attesa al centro, circondata dagli ambulatori. Il percorso del paziente, totalmente informatizzato, è progressivo, dalla diagnostica alla visita – ortottica e oculistica – alla terapia.

Di Monica Florianello

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