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Tecnologia e salute: i falsi miti

20/03/2020

La tecnologia fa parte della nostra quotidianità da anni, così come lo sarà in futuro, in modi che ora non possiamo immaginare.

Smartphone, laptop e device elettronici, in particolare, sono strumenti che utilizziamo ogni giorno e per qualsiasi ambito della nostra vita, dal lavoro, alla vita sociale, allo svago.

 

Sono tante le false credenze che orbitano attorno al tema: è vero che gli smartphone disturbano il sonno? O che il Wi-Fi sia pericoloso?

Con l’aiuto di alcuni specialisti di Humanitas, cercheremo di sfatare alcuni falsi miti sul rapporto tra tecnologia e salute.

 

Il Wi-Fi è pericoloso per la salute

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) afferma che “non ci sono evidenze scientifiche di possibili danni alla salute in seguito all’esposizione a campi elettromagnetici a radiofrequenza generati da sistemi di comunicazione Wi-Fi”.

Il Wi-Fi è una tecnologia wireless (cioè senza fili) di trasmissione dati che utilizza le onde radio per passare da un dispositivo all’altro.

Le onde radio possono essere pericolose per la nostra salute solo a livelli di esposizione molto elevati: quelle emesse dai comuni router presenti nelle nostre case o negli uffici sono di molto inferiori ai limiti raccomandati in Italia (limite che, tra l’altro, è ancora più restrittivo rispetto al limite proposto in altre zone d’Europa).

 

È meglio usare il touchpad che il mouse

Tra i falsi miti più comuni c’è sicuramente la credenza che il touchpad, ovvero il dispositivo presente in quasi tutti i laptop che capta il movimento delle dita e permette di muovere il cursore, faccia meno danni del mouse. 

 

Questo perché il mouse è da sempre collegato alla tendinite, in quanto il suo utilizzo può portare a un sovraccarico dei tendini estensori delle dita della mano e del polso, con conseguente dolore e infiammazione. Inoltre obbliga a una postura scorretta, perché costringe a una posizione statica della mano al tavolo da lavoro. 


In verità, lo stesso touchpad è causa di infiammazioni ai tendini delle dita che attraversano il polso e richiede un atteggiamento posturale scorretto, e anch’esso costringe il polso a una postura innaturale. 

 

Qual è la soluzione? La dottoressa Lara Castagnetti, osteopata e specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa di Humanitas, spiega: “Per prevenire problemi è sempre consigliabile usare un tappetino per il polso e il mouse esterno che, in molti casi, è anche possibile regolare nelle impostazioni, al fine di evitare di usare un’eccessiva forza con le dita per schiacciarne i tasti e mantenere il polso in una posizione neutra, senza flessione o estensione. Questo, soprattutto quando il gesto è ripetitivo, permette di prevenire infiammazione ai tendini delle dita”.

 

Lo smartphone non dà particolari problemi alla postura

Niente di più falso. Anche se lo smartphone è leggero e maneggevole, il suo uso spasmodico intacca non poco la postura.

 

Il semplice atto di avvicinare gli occhi allo schermo impone al collo un sovraccarico di lavoro: i muscoli sono sollecitati a lavorare molto più del necessario, con conseguenze sulle spalle, che vanno a incurvarsi in avanti generando, a lungo andare, dolori e fastidi.

 

Se poi il collo si abitua a questa posizione, il nostro corpo acquisisce come corretta la postura errata, utilizzandola anche quando non si sta utilizzando lo smartphone. Questo fenomeno, detto Tech Neck, è una vera e propria sindrome, che causa dolore a livello cervicale, mal di testa e una sensazione di contrattura alla schiena. 

A dover fare particolarmente attenzione, sottolinea ancora la dottoressa Castagnetti, gli adolescenti: “A causa dell’utilizzo dello smartphone sono molto frequenti le visite ai ragazzi che riferiscono mal di testa abituali, contratture cervico-dorsali, dolori al rachide legati a discopatie o tendiniti del primo dito, come il morbo di De Quervain”.

 

La luce blu non disturba il sonno

Per quanto riguarda il rapporto tra smartphone e sonno, la questione è delicata.

È certo che il cervello abbia bisogno di riposo e che sonni brevi e interrotti (magari dovuti alla vibrazione causata da una notifica sul nostro smartphone) non facciano bene al nostro corpo e che, anzi, abbiano conseguenze negative sull’umore, sul sistema immunitario e su diversi altri aspetti. 

Attenzione, in particolare, alla luce blu: “La luce blu emanata dagli schermi di cellulari e tablet” spiega il dottor Vincenzo Tullo, neurologo e Responsabile dell’ambulatorio delle cefalee e del sonno in Humanitas, “può inibire la produzione di melatonina”, con conseguenze negative sulla qualità del sonno.

Se però smartphone resta sul comodino e non suona, né vibra per la durata del sonno, non sussistono problemi, che invece sussistono quando l’utilizzo dello smartphone ritarda sempre più l’orario in cui ci si riposa.

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