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Benessere

Il fegato, un grande filtro contro i batteri

21/07/2014

Il fegato sta al nostro organismo come un antivirus sta al computer su cui è installato.

Questa è la conclusione cui sono giunti i ricercatori dell’Università Cattolica del Sacro Cuore – Policlinico Gemelli di Roma in collaborazione con i ricercatori dell’Università di Berna, in Svizzera.

Il meccanismo rivelato da questi studi clinici, pubblicati su “Science Translational Medicine”, è questo: il fegato svolge, tra le altre, anche un’importantissima funzione di filtro, bloccando i batteri che giungono dall’intestino e che se avessero “strada libera” si riverserebbero nel circolo vascolare e raggiungerebbero tutti gli organi del nostro corpo.

Una rivelazione che sottolinea ancora una volta l’importanza che l’organo epatico ha per il nostro organismo, come conferma il dottor Pietro Invernizzi, responsabile di Medicina Generale ed Epatologia, Centro Ricerca e Cure delle malattie Autoimmuni del Fegato di Humanitas, autore di studi sul ruolo del fegato presentati su riviste nazionali e internazionali, come la ricerca “Liver auto-immunology: The paradox of autoimmunity in a tolerogenic organ” pubblicata nell’agosto 2013 sul “Journal of Autoimmunity”.

Dottor Invernizzi, quanto è importante questa nuova scoperta che riguarda il fegato?

«È una ricerca importante, perché rivela che il fegato si comporta da filtro bloccando il percorso degli antigeni, sostanze batteriologiche che provengono dall’intestino e che rappresenterebbero un problema per il nostro organismo se entrassero nel circolo vascolare. Che il fegato sia il grosso filtro del nostro organismo lo sappiamo da sempre, questo studio aggiunge però un ulteriore, importante, tassello alla nostra conoscenza».

Le sostanze nocive provengono dall’intestino ma compiono un breve percorso perché vengono bloccate subito dal fegato. Funziona così?

«In estrema sintesi si può dire che il meccanismo sia questo. Il sangue pieno di batteri – ma anche di sostanze importanti per il nostro organismo, come alimenti, grassi, carboidrati, ferro, rame, ecc. – dell’intestino percorre la vena chiamata “Porta” ed entra nel fegato, organo che svolge una funzione di dispensa. Da una parte raccoglie le sostanze nutritizie e le ridistribuisce nell’organismo quando questo le richiede, dall’altra svolge una preziosissima funzione di difesa autoimmunitaria filtrando e annullando le sostanze nocive».

Come fa il fegato ad annullare queste sostanze nocive presenti nel sangue?

«Il fegato svolge questa operazione attraverso l’attività delle cellule del sistema immunitario, specializzate nell’opera di pulizia. Le cellule utilizzate dal fegato nel caso studiato dai ricercatori di Roma e Berna si chiamano “macrofagi”. Sono veri e propri “spazzini”, capaci di uccidere e fagocitare i batteri, annullandone la pericolosità. Del batterio non resta dunque traccia e il sangue che esce dal fegato – quando questo non accusa problemi di salute ed è in grado di svolgere al meglio le sue molteplici attività – risulta del tutto ripulito, con generale beneficio per tutto il nostro organismo».

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