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Sonno perso per i Mondiali? Non è un problema

18/06/2014

Perdere ore di sonno davanti alla Tv? Durante i Mondiali di calcio che stanno per concludersi in Brasile è successo a milioni di persone. «Rimanere svegli per guardare la partita in Tv non è come rimanere svegli per svolgere un lavoro che non ci piace. Per quanto notturno, la partita di calcio è un elemento potenzialmente gradevole: niente a che vedere con un compito poco gradito o una malattia».

È quanto afferma il dottor Elvezio Pirfo, psichiatra della Clinica Fornaca di Torino, di fronte alla domanda che si sono posti tanti telespettatori europei: posso permettermi di perdere tante ore di sonno guardando le partite notturne del Mondiale di calcio brasiliano?

«È ovvio che la deprivazione costante del sonno produce una situazione di stress – continua il dottor Pirfo –: ma se assistiamo a una partita emozionante o se la nostra squadra vince diventiamo tutti felici. O forse qualcuno s’è mai lamentato per le due ore di sonno perse nell’estate del 1970, quando Italia e Germania giocarono ai Mondiali del Messico quella memorabile partita che tenne svegli milioni di italiani?».

 

La dipendenza alla TV, questo è il problema serio

Perdere qualche ora di sonno non è perciò così grave. «Del resto – prosegue ancora il dottor Pirfo – il problema non è il numero di ore di sonno ma la qualità del sonno. Le partite dei campionati del mondo di calcio hanno rappresentato un evento atteso e apprezzato, non c’entrano perciò nulla con la dipendenza dalla Tv che è un problema molto serio. Per intenderci, se per tre settimane mi concedo di guardare le partite con le squadre e i giocatori più forti del mondo faccio qualcosa di molto diverso dallo stare sistematicamente davanti al video per gare di campionati minori o per programmi che parlano di calcio in modalità del tutto autoreferenziale e perciò poco interessante».

 

Addormentarsi sul divano, comportamento da evitare

Le ore di sonno perdute possono essere recuperate col classico sonnellino pomeridiano? «Il pisolino fa recuperare energie e toglie la fatica ma non compensa il sonno perduto per la semplice ragione che in quella situazione i cicli del sonno non si attivano completamente», è la risposta del dottor Pirfo.

Che mette invece in guardia da quello che è il vero pericolo rappresentato dalla Tv per il nostro sonno: «Una cosa da non fare è guardare la Tv e addormentarsi sul divano, rimanere lì qualche ora per poi alzarsi, passare dal bagno e infine andare a letto. Quello è un sonno insalubre. Un’abitudine diffusissima e dannosa, soprattutto perché il primo sonno ha anche bisogno di abbandono fisico e il divano non è in grado di accoglierlo nel modo giusto».

Perché è vero che non esiste un solo modo di dormire: «Ogni persona dorme in modo diverso. Dipende da età, lavoro, abitudini e stato di salute generale». Ma è altrettanto indiscutibile che: «Dormire rimane una funzione indispensabile per il nostro meccanismo vitale, non assecondarla può sconvolgere le nostre funzioni fino a determinare compromissioni significative».

 

A cura di Salvo Anzaldi

 

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