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Brasile 2014, si gioca anche contro le temperature

04/06/2014

Le temperature roventi brasiliane infuocano già gli animi ancor prima del calcio d’inizio dei Mondiali di Brasile 2014. I 24 match programmati tra le 13 e le 15 locali, quando caldo e umidità renderanno fisicamente complicato il compito dei calciatori in campo, preoccupano l’Associazione calciatori brasiliana, Fenapaf, che chiede di posticipare gli incontri alle 17. Il clima delle regioni del nordest e del nordovest del Paese può nuocere alla salute dei calciatori. E per gli spettatori sugli spalti quali possono essere i rischi? Lo abbiamo chiesto al dottor Michele Ciccarelli, responsabile dell’Unità Operativa di Pneumologia di Humanitas.

 

I pericoli di caldo e umidità: colpo di sole e colpo di calore

«In Brasile il clima varia a seconda delle zone, essendo un Paese che va dall’equatore fino al Tropico del Capricorno. Le situazioni più temibili che possono capitare sono provocate o dalle alte temperature o dall’alta umidità ambientale. In particolare, nelle ore diurne, se esposti direttamente ai raggi solari, si può andare incontro a colpo di sole e colpo di calore:

  • Il colpo di sole colpisce maggiormente bambini o soggetti in età avanzata e, in particolare, tutti quelli con carnagione piuttosto chiara. Le precauzioni sono: mettersi il cappello per coprire la testa che è l’organo più sensibile e idratarsi bene, perché in questo tipo di situazioni climatiche si tende a sudare di più e questo può favorire lo svenimento.
  • Il colpo di calore è più rischioso del colpo di sole. È causato da un ambiente particolarmente umido che non consente un processo tipico della termoregolazione, cioè quello di disperdere calore attraverso la sudorazione. Più è alta l’umidità ambientale, minore è la possibilità di eliminare calore attraverso la sudorazione. Questo mette l’organismo in una situazione di stress per cui si può andare incontro al cosiddetto “colpo di calore”, che è diverso dal colpo di sole perché è un fenomeno che dà sintomatologia neurologica ma può portare anche, visto l’aumento della temperatura corporea interna, maggiori problemi sul coinvolgimento del sistema nervoso centrale.

Nell’ambito delle patologie respiratorie chi ha già malattie respiratorie pre-esistenti può essere maggiormente esposto al rischio di riacutizzazione del problema, soprattutto per chi soffre di asma e per chi è affetto da broncopneumopatia cronica ostruttiva.

È importante ricordare a chi approfitta dei Mondiali per fare delle escursioni, spostandosi dai centri urbani alle aree rurali, ad esempio in Amazzonia, il rischio di contrarre malattie infettive veicolate dalla puntura di insetti fra cui la malaria, la febbre dengue e febbre gialla.

I calciatori, essendo atleti professionisti, sono pronti per affrontare lo stress psicofisico perché monitorati dal punto di vista clinico dallo staff medico. Nella fase pre-gara e durante la partita sono comunque fondamentali i momenti di idratazione, perché è importante ripristinare non solo la quantità di liquidi ma anche quella dei sali minerali persi con la sudorazione.

Ricordo che nell’82 in Spagna, quando l’Italia vinse i Mondiali, i calciatori affrontarono temperature torride e fecero ricorso a un’integrazione alimentare con la carnitina per favorire il metabolismo degli acidi grassi e tollerare meglio lo sforzo intenso. Chissà se oggi verranno utilizzati nuovi integratori…».

 

Commento a cura del dottor Michele Ciccarelli

responsabile dell’UO di Medicina Generale e Pneumologia di Humanitas

 

A cura di Simona Camarda

 

 

 

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