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Tecnologia

Cervicale e rughe: ecco cosa succede al collo con tablet, smartphone e pc

29/04/2015

Rughe sul collo e dolori cervicali. La lista degli effetti collaterali della tecnologia si allunga. Dopo tecnostress, disturbi del sonno e anche crisi di coppia, tra le conseguenze indesiderate dell’hi-tech bisogna aggiungere il tech-neck: a risentire cioè dell’uso prolungato di pc, tablet e smartphone è il collo.

L’uso di questi dispositivi tecnologici è un aspetto dell’epidemia della sedentarietà, com’è stata ribattezzata in Inghilterra. Qui, infatti, è stato registrato un aumento del numero di persone che soffrono di mal di schiena e dolori cervicali. La causa? La posture scorrette e prolungate davanti agli schermi dei dispositivi hi-tech. Secondo l’Associazione dei Chiropratici inglesi, il 40% dei teenager inglesi tra gli 11 e i 16 anni ha lamentato questo tipo di dolore, riconducibile, in più di un caso su sette a detta dei loro genitori, alla tecnologia. Inoltre, continuano gli esperti, più della metà usa il proprio smartphone a letto, con inevitabili conseguenze sulla postura. Under 30 e nativi digitali passano fino a 10 ore seduti con gli occhi fissi sullo schermo.

Dagli specialisti arrivano anche i consigli per prevenire il dolore: posizionare il pc all’altezza degli occhi, usare un supporto per i tablet e cercare di mantenere una postura corretta in posizione seduta, con la possibilità anche di alzarsi e camminare a intervalli frequenti, magari 30 minuti. Infine, è utile anche bere tanta acqua per mantenere flessibili i dischi della colonna vertebrale.

 

Sull’invecchiamento incidono abitudini e stili di vita

Ma i segni del progresso sul collo sono anche esterni. Tenere il capo reclinato per tanto tempo fa venire le rughe e fa cascare le guance anzitempo. Le pieghe possono crearsi sulla pelle di mento, collo e petto. I dermatologi inglesi hanno notato la presenza di queste grinze su donne sempre più giovani. «Sicuramente le abitudini e lo stile di vita hanno una grande incidenza nel determinare la condizione fisica e tempi e modi dell’invecchiamento. L’alimentazione, il fumo, l’esposizione ai raggi solari, l’attività fisica e, come nel caso del tech-neck, le posture assunte nel corso degli anni, contribuiscono a creare condizioni favorevoli o sfavorevoli per il tono dei tessuti, la loro ossigenazione e il rinnovamento cellulare», spiega il professor Marco Klinger, responsabile del reparto di Chirurgia plastica di Humanitas. «Le rughe che appaiono sul collo in seguito all’uso intensivo di smartphone e tablet – aggiunge – sono causate da una postura con il mento abbassato, che non aiuta a mantenere il buon tono del platisma, il muscolo del collo. Il risultato è quello di favorire la comparsa del doppio mento e dei cosiddetti anelli di Venere, le rughe che appaiono orizzontalmente. Per contrastare tutto questo è utile l’abitudine di tenere il capo dritto, oltre ad esercizi di rinforzo dei muscoli e all’idratazione dei tessuti».

Ma oltre a questo, c’è qualcos’altro di cui tener conto: «C’è un fattore altrettanto importante, se non di più: la genetica. Ed è proprio questo fattore a spiegare come, anche unicamente a fronte di scelte corrette, il “risultato” finale non sia quello sperato. Soprattutto a proposito di invecchiamento, per avere una previsione di come avverrà, suggerisco sempre di osservare i genitori e ricordare i nonni: indicano la strada che solo in parte, scegliendo il miglior stile di vita, sarà possibile modificare», conclude lo specialista.

 

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